PATTI. "Se da un lato ci sono notizie confortanti come l'aumento, anche se lieve dei posti letto, il mantenimento della lungodegenza, originariamente e in maniera completa, era previsto il trasferimento a Mistretta e la conferma di importanti unità come oculistica e otorinolaringoiatria, dall'altro ci sono problematiche abbastanza evidenti che occorre porre in evidenza e risolvere con la massima attenzione". Lo ha detto il sindaco Mauro Aquino nel corso della riunione dei 14 comuni che fanno parte del Distretto Socio Sanitario D30, di cui Patti è capofila, evidenziando i risvolti positivi ma nello stesso tempo per discutere le varie problematiche da sottoporre nell'apposita conferenza dei sindaci che si terrà domani (oggi per chi legge, ndr), a Palermo, presso la sede dell'assessorato regionale alla Salute, sulle lacune esistenti e da colmare presso la struttura sanitaria del "Barone Romeo".
"In primis - prosegue Aquino - vorremmo che ci venissero spiegati quanti posti letto verranno assegnati al reparto di cardiologia, in vista della prossima attivazione dell'emodinamica. Inoltre ci sono delle perplessità sulla quale insieme ai sindaci del Distretto vogliamo porre durante la conferenza, riguardanti il reparto di pediatria. In particolare vorremmo che venissero specificati quanti posti letto vengono assegnati a questa importante unità, ma anche a quelli di terapia intensiva neonatale e neonatologia che rappresentano una eccellenza di questo territorio, visto che copre un'area che va al di la dello stesso Distretto D30, dato che si estende da Tusa sino a Milazzo. Ciò perché sono soltanto tre le terapie neonatali in Provincia, di cui due nella città capoluogo di Messina. Ecco perché noi crediamo che sia opportuno specificare meglio la distribuzione dei posti letto".
Altre carenze sulle quali occorre attuare decisamente un preciso intervento, sono quelle relative alla mancanza di primari in vari settori nevralgici, anche se ultimamente si è provveduto con la nomina di primari a scavalco. "E' evidente -spiega Aquino- come nonostante il loro lodevole impegno, per forza di cose non possono assicurare quel contributo fondamentale, in particolare quello della chirurgia, reparto fondamentale di una struttura ospedaliera. A questo inoltre c'è da aggiungere la consistente quanto gravosa difficoltà della carenza del personale non medico, in primis quello infermieristico, sono ben 18. Tutto questo provoca uno scartamento ridotto dell'attività ospedaliera". Infine sulla recente bozza di rimodulazione che vede il " Barone Romeo", al pari del "Sirina" di Taormina essere struttura autonoma, " a prima vista sembrerebbe una opportunità di ulteriore crescita, anche se l'idea degli ospedali riuniti poteva essere una ipotesi altrettanto valida - conclude Aquino - la cosa fondamentale è che il " Barone Romeo", sia un presidio funzionale, operativo e che dia risposte concrete e immediate al territorio. Ecco perché i sindaci che sono i rappresentanti dei cittadini devono garantire la più ampia attenzione sulle dinamiche che si muovono attorno all'ospedale trattandosi di un bene primario sul quale non si può scherzare".