Messina

Domenica 22 Settembre 2024

Messina, invasione dei tir a tempo determinato: dal 20 luglio stop agli sbarchi

MESSINA. I Tir della Cartour dal 30 giugno arriveranno ugualmente in città per venti giorni. Un'invasione a tempo determinato. Sul caso Cartour il sindaco Accorinti dice "no" e si appresta a proibire gli sbarchi notturni ma solo dal 20 luglio annunciando un'ordinanza che vieterà gli sbarchi sul cavalcavia. Dopo ore e ore di vertice, in cui il quartier generale del gruppo privato ha abbandonato le trattative per poi tornare sui suoi passi, e poi rompere le trattative, il primo cittadino ha annunciato cosa farà. A Vincenzo Franza, amministratore di Tourist- Caronte ed ai suoi colonnelli ha prima fatto una proposta e cioè: adeguarsi entro il 20 luglio al ritorno agli orari invernali e cioè solo gli sbarchi notturni, ridurre al minimo la consegna delle deroghe ai Tir per la rada San Francesco potenziando le navidirette a Tremestieri, chiudere con quest'anno con gli sbarchi diurni. I privati hanno rifiutato le proposte del comune ed hanno continuato ad insistere sulla tabella oraria estiva della Cartour che prevede gli sbarchi dei Tir tra le 11 e le 15. La riunione si è svolta in un clima particolarmente teso. E diversamente non poteva essere visto che Franza, mercoledì scorso, aveva accusato uno degli assessori della giunta Accorinti Filippo Cucinotta, di aver detto "corbellerie" sulle tariffe applicate dal gruppo sullo stretto. Lo stesso assessore, in una nota, aveva emesso un comunicato invitando Franza a rileggere meglio le conclusioni dello studio statistico e rinviando al mittente le critiche. Alla fine ufficialmente ha vinto la linea dura di chi, come Cucinotta, considerato "falco" propendeva per un no agli sbarchi diurni della Cartour. Ma i Tir comunque il 30 giugno visto che la Cartour ha già venduto i biglietti sino al 20 luglio invaderanno la città. Sullo sfondo la rabbia della gente e di qualche alleato un accompagnamento da parte del personale privato sul percorso. Vincenzo Franza, mercoledì, in conferenza stampa, aveva definito in maniera sprezzante i sindacati che lo attaccano e i comitati antitir "Sedicenti organizzazioni che rappresentano solo se stesse". Ieri pomeriggio, è tornato farsi sentire così il sindacato Orsa Trasporti. "Il muro contro muro che i media riportano come risultato dell'incontro tra l'amministrazione Accorinti con il Gruppo Caronte e Tourist- scrive Michele Barresi segretario dell'Orsa Trasporti- è l'ennesima dimostrazione di una chiara non volontà dell'armatore a voler venire incontro ai disagi e ai pericoli di una città soffocata da anni dall'attraversamento dei mezzi pesanti. Nessuno vuole penalizzare l'impresa nè tantomeno i lavoratori - dichiara l'Orsa - , ma alle proposte ragionevoli avanzate da chi rappresenta gli interessi di tutti i cittadini ci aspettiamo si risponda con una diversa sensibilità e un maggior senso di responsabilità. Ci auguriamo prevalga comunque il buon senso da parte del Gruppo Caronte e che si trovi subito un'idonea soluzione per evitare l'imbarco e lo sbarco diurno dal Norimberga che farebbe riversare nel breve lasso di tempo di un paio d'ore sul tragitto cittadino circa 140 Tir, ma in caso contrario chiediamo all'amministrazione Accorinti di prendere posizioni ferme e decise e schierarsi da subito alla testa della protesta che non è di una "zona grigia" della città ma dell'intera società civile messinese". A mettere le mani avanti Gino Sturniolo consigliere comunale di Cambiamo Messina dal Basso: "L'amministrazione Accorinti è obbligata, anche in relazione alle premesse con le quali ha fatto irruzione sulla scena politica, ad impedire l'ennesimo insulto alla città. E' auspicabile, comunque, ordinanza o non ordinanza, che i cittadini facciano sentire la propria ostilità il giorno dell'avvio del nuovo orario della Cartour. E' necessario che torni a riappropriarsi della strada il movimento, che tra il 2000 e il 2001, pose la questione del rischio causato dall'attraversamento della città da parte dei TIR e individuò le possibili alternative. La città è di chi la abita, non una servitù di passaggio nell'interesse di pochi". 

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