MESSINA. Il cavalcavia, così come ha già denunciato il comandante dei vigili urbani Calogero Ferlisi, che ha scritto all'amministrazione per la quarta volta consecutiva negli ultimi quattro anni, potrebbe realmente essere a rischio crollo. Lo sostiene l'ingegnere capo del genio civile Gaetano Sciacca che aggiunge: «Se non mi allerta l'ente proprietario, cioè il Comune, non posso intervenire». Ad ostacolare lo sbarco diurno dei tir previsto per lunedì non c'è sol dunque l'annunciata ordinanza del sindaco Accorinti che dovrebbe essere attiva dal 20 luglio, non ci sono solo le manifestazioni di protesta (per lunedì ne ha annunciata una la sinistra antagonista), ma anche le condizioni di quel cavalcavia che collega la via Don Blasco alla via La Farina. Le foto parlano da sole. Si vedono bene alcune parti in cui, il cavalcavia, è malconcio. Si vedono i ferri della struttura fuoriuscire. Eppure sul cavalcavia ogni giorno parcheggiano decine di auto. E ogni giorno passano decine di Tir. E Il carico da lunedì prossimo 30 giugno aumenterà. Perchè tra le 11 e le 15 non solo ci saranno le auto parcheggiate ma ci saranno anche i tir e le auto in transito. Di notte la situazione è diversa. Non ci sono le auto parcheggiate sui marciapiedi e non ci sono auto in transito. Proprio per questo che il comandante Calogero Ferlisi negli ultimi quattro anni ha scritto quattro volte all'amministrazione comunale chiedendo immediate verifiche e interventi di ristrutturazione. Anche i vigili del fuoco hanno chiesto a Ferlisi lumi sulle condizioni del cavalcavia. Fatto sta che l'ingegnere capo del genio civile Gaetano Sciacca lo stesso ingegnere che sulla scorta di una copiosa relazione approntata dagli esperti dell'università, ha dichiarato a rischio il viadotto Ritiro, ha fatto una dichiarazione che non lascia dubbi. «Quelle verifiche chieste da Ferlisi - dice Sciacca vanno fatte e al più presto. La struttura potrebbe collassare eccome. Ma a muoversi dovrebbe essere il sindaco che rappresenta il Comune, ente proprietario del cavalcavia. Cioè il sindaco dovrebbe chiedere, così come è già stato fatto per il viadotto di Ritiro, una verifica. «E magari contemporaneamente - spiega Sciacca - per non perdere tempo visto che intanto il tempo stringe. Allertare l'università e commissionare uno studio, cioè i saggi sulla solidità della struttura».