CAPO D'ORLANDO. È ancora muro contro muro tra il Comune e le ferrovie sulla chiusura del passaggio a livello di via Cordovena. Da un lato Rfi, forte di una sentenza del Cga di Palermo, che blocca la sospensiva del Tar di Catania e autorizza a chiudere la strada per eliminare il passaggio a livello. Dall’altro il Comune che, nonostante avesse firmato nel 2003 un accordo per la chiusura di via Cordovena, chiede adesso garanzie (alla luce della mutata situazione della viabilità dopo 11 anni) per la sicurezza dei cittadini. Dopo il provvedimento del Cga è giunta ieri in città la funzionaria Antonietta D’Aquino, dirigente dell’area protezione civile della Prefettura, come commissario ad acta per dare esecuzione alla sentenza.
Il Comune paladino, però ha chiesto che finisse agli atti una relazione che la protezione civile regionale ha trasmesso al Tar nell’ambito di quel procedimento (che deve ancora entrare nel merito). Nel documento vi sarebbe un esplicita richiesta della Protezione civile a non chiudere la strada per motivi di sicurezza in caso di evacuazione o calamità. «Abbiamo più volte affermato che non è possibile tagliare in due la città- afferma il sindaco Enzo Sindoni- e non mi tirerò indietro dal prendere ulteriori provvedimenti che blocchino le Ferrovie se la sicurezza dei cittadini verrà messa a rischio». Sindoni, quindi, ipotizza l’emanazione di ulteriori ordinanze che rendano inefficaci i provvedimenti del commissario ad acta soprattutto perché da mesi il comune attende dalle Ferrovie le autorizzazioni per iniziare i lavori di tre sottopassaggi alternativi alla via Cordovena.
Un milione e trecento mila euro erano stati richiesti con un mutuo a gennaio per la realizzazione di tre sottopassaggi. Due pedonali in piazza Bontempo (di fronte al PalaFantozzi) e nella via del Mare a ridosso del casello Bucca. Il terzo, più importante, nella zona sottostante la nuova “strada Lodato” e si collegherà con la via Trazzera Marina. Quest’ultimo sottopassaggio sarà idoneo all’attraversamento anche di autobus e mezzi pesanti.
Attualmente il percorso si interrompe davanti alla strada ferrata ma il tratto è molto ampio e di recente è stato illuminato a servizio di nuovi fabbricati sorti nella zona ed all’avvio di alcune attività artigianali. Così il Comune punta a valorizzare questa strada anche perché l’ipotesi progettuale comporta un grosso risparmio economico visto che ci sarà molto più spazio per la creazione del sottopassaggio nuovo (rispetto all’ampliamento di quello di via Gambitta Conforto) e soprattutto si darebbe alla città un percorso più agibile anche per i mezzi pesanti. Ma manca il via libera dell’Uffico tecnico delle Ferrovie, che il Comune continua a sollecitare.