SANT'AGATA. L’assessore comunale di Sant’Agata, Marco Vicari, replica al Movimento Giovani Lavoratori sulla vicenda dei «contrattisti» in forza all’Ente a proposito della questione sul pagamento degli stipendi. Il sindacato aveva affermato che era stato corrisposto solo lo stipendio di giugno e che, quindi, i precari vantano ancora un credito in tal senso. «È vero che abbiamo preso un impegno - conferma Vicari - ma non è pensabile che col solo introito dell’imposta sugli immobili, peraltro incassato quasi completamente con una percentuale bassissima di evasione, si potesse provvedere al pagamento per intero degli stipendi dei dipendenti a tempo determinato; non perché non fossimo convinti della bontà delle loro istanze, bensì perché bisogna far fronte a innumerevoli spese che consentono il corretto funzionamento dell’Ente». Vicari rivendica il pagamento degli stipendi, mediante l’anticipazione di cassa, fino allo scorso mese di dicembre - compresa la tredicesima - e, dati alla mano, dimostra che la Regione è intervenuta con il trasferimento dei previsti fondi agli enti locali fino al mese di marzo 2014, “per tutto il resto - prosegue Vicari - ha corrisposto l’amministrazione comunale. In ogni caso pagheremo anche il mese di luglio”. Sulla questione della ridefinizione della pianta organica, l’esponente della giunta Sottile fa sapere di essersi recato a Palermo - negli uffici dell’assessorato agli Enti Locali - per prendere visione della normativa che obbliga i comuni siciliani a fornire una scheda personale di ognuno dei lavoratori precari nella quale devono essere indicati mansioni e inquadramento degli stessi, anche per meglio definire la quota di fondi da ripartire ai comuni che li hanno in carico visto che si paventa l’ulteriore depauperamento dei trasferimenti. Il comune di Sant’Agata ha recepito per primo in Sicilia la normativa in questione bypassando, al momento, il passaggio in consiglio per la ratifica. Vicari, infine, non risparmia critiche alla precedente amministrazione ”rea, secondo l’assessore, di aver lasciato un carico di debiti fuori bilancio di circa 850.000 euro relativi soprattutto a cause passate in giudicato e parcelle da onorare a vario titolo.
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