CANNETO DI CARONIA. I fatti di Canneto sempre al centro dell'attenzione, mediatica e politica. Ieri mattina a Palermo secondo tavolo tecnico, il primo era stato convocato lo scorso 21 luglio, sugli ormai cosiddetti "incendi del mistero". Nella sede della Protezione Civile, insieme all'Assessore Regionale Giuseppe Bruno e al responsabile Calogero Foti, si sono riuniti anche esperti, tecnici e ricercatori che studiarono i fenomeni già durante la prima ondata del 2004. Davanti a loro, ancora una volta, l'imprenditore 54enne Nino Pezzino, che una settimana fa insieme all'anziana madre Lorenzina, ha ricevuto l'ordine di sgombero dalla sua casa, colpita e distrutta da roghi improvvisi e violenti. Presente all'incontro anche il sindaco di Caronia Calogero Beringheli accompagnato dalla professoressa Patrizia Livreri, docente della facoltà d'Ingegneria dell'Università di Palermo, che il primo cittadino ha nominato consulente del Comune. "Patrizia Livreri - ha detto Beringheli - ha grande professionalità, esperienza e preparazione, per noi il suo contributo è di straordinaria importanza".
Alla fine della riunione è stato stabilito che le indagini e gli accertamenti su Canneto proseguiranno incrociando dati e rilevazioni del 2004 con quanto emerso in queste settimane, anche se non sono stati ancora ufficialmente forniti i risultati dei nuovi monitoraggi, e che la zona continuerà ad essere presidiata dai volontari della Protezione Civile, in servizio h24.
Intanto nei prossimi giorni i residenti di Via Del Mare saranno sottoposti ad una serie di controlli e visite mediche per capire se e quanto oltre le cose, siano a rischio le persone. Un dato, infatti, risulta particolarmente allarmante. A Canneto 6 abitanti su 40 soffrono di patologie tumorali. Una percentuale troppo alta che potrebbe anche essere pericolosa sintesi tra fuoco inspiegabile e gravi malattie. Per questo l'Assessorato Regionale alla Salute si adopererà immediatamente per uno screening di prevenzione oncologica della popolazione.
L'altro tasto dolente riguarda, invece, indennizzi e risarcimenti alle famiglie. L'obiettivo è individuare canali di finanziamento che consentano l'arrivo immediato di somme necessarie ad affrontare quanto meno i prossimi mesi. Moderato ottimismo per il risultato dell'incontro ha espresso Nino Pezzino. "Troppe domande restano senza risposta - ha detto - io ho perso salute e casa, se dovessi perdere anche la speranza, per me e la mia famiglia sarebbe finita. Ho lottato per non lasciare la mia Canneto, ma adesso non ce la faccio più".