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Patti, stop alla cementificazione selvaggia della città

PATTI. “Abbiamo chiesto all’amministrazione comunale e a tutte le forze politiche di fare il possibile affinché vi sia una revisione di quelle norme che regolano il piano regolatore generale e quello particolareggiato in modo che si possano limitare le aree da adibire alle cementificazioni, per la costruzione di nuovi edifici e lo hanno fatto”. Soddisfatto il presidente della Consulta Giovanile, Benito Bisagni, dopo il voto unanime del consiglio comunale, che impone lo stop alla cementificazione selvaggia. “Naturalmente –prosegue Bisagni – il tutto in sintonia con le esigenze, anche economiche delle imprese locali, stimolandoli nel contempo ad investire sul recupero delle strutture esistenti, specie su quelle fatiscenti, precarie e in via di degrado, evitando cosi di costruire in altri posti, nuovi edifici, magari accanto a quelli che risultano da diverso tempo invenduti, disabitati e abbandonati. Ciò per evitare di aggiungere cemento su cemento che non fa altro che innescare un circolo vizioso che tra l’altro danneggia la stessa economia locale”.
Soddisfatti i rappresentanti delle colonne portanti del mondo giovanile pattese, dopo che il civico consesso ha accolto le due mozioni presentate in quanto per loro rappresentano un successo prestigioso. Infatti, non bisogna far passare inosservata l’altra mozione, relativa al ritorno alle celebrazioni della patrona, Santa Febronia nel cuore del centro storico e della Villa comunale, apprezzata da tutti e che costituiva la loro prima richiesta. Inoltre degna di attenzione importante, merita anche la riqualificazione dell’area urbana, mediante il piano che consente l’uniformità sia nei colori che nelle strutture architettoniche. Il tutto per evitare il ripetersi di quanto avvenuto a partire dagli anni 60 quando si è avuta una proliferazione super disordinata in particolare nelle zone “nuove” della città e senza un adeguato sviluppo particolare. “Infine riteniamo che sia opportuno recuperare, innanzitutto il patrimonio artistico già esistente che si trova in pessime condizioni. Questi primi riscontri positivi –conclude Bisagni - li consideriamo come punti di partenza, per quello che rappresentano il nostro obiettivo primario, ovvero: E’ arrivato il momento di cambiare e voltare pagina, dopo decenni di fermo assoluto”. Ed effettivamente, l’azione dei giovani pattesi ha fatto registrare reazioni positive da parte dei cittadini, i quali lamentano come nonostante la città sia dotata di bellezze naturali, quali gli scavi archeologici di Tindari, Santuario della Madonna Bruna, Riserva naturale di Marinello nella zona est; centro storico millenario, Villa Romana posta a due passi dal mare, purtroppo, la crescita della città, nel corso di tutti questi anni è stata inversamente proporzionale ai suoi tesori.

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