MESSINA. L'unione inquilini chiede un immediato tavolo di confronto alla prefettura e contesta l'uso delle forze dell'ordine nella fase operativa degli sfratti esecutivi quando questi riguardano i cosiddetti morosi incolpevoli. Gli sfratti per morosità attuati nei confronti di chi non ah più uno stipendio per poter pagare la pigione sono in aumento vertiginoso. I cosiddetti sfratti incolpevoli, cioè quelli determinati dalla perdita di un reddito hanno raggiunto picchi del 90% sugli sfratti complessivi. Lo denunciano l'unione inquilini e il circolo Peppino Impastato che chiedono al prefetto maggiore elasticità e l'applicazione degli aiuti previsti dalle recenti disposizioni di legge in tema di morosità incolpevole. L'uso della forza pubblica dovrebbe essere "graduato". "Tante famiglie, le cui condizioni economiche si sono aggravate dall'impennata soprattutto della disoccupazione- spiegano i militanti dell'unione inquilini che da mesi di battono per chi ha perso un tetto e assistono anche chi ha occupato per dare un tetto sulla testa ai propri figli ex strutture pubbliche come l'ex scuola elementare di Paradiso- rischiano di finire per strada se non si adottano misure strutturali che affrontino alla radice il dramma della precarietà abitativa". E poi quella che suona come una denunca: "Giorno 24 luglio- racconta l'unione inquilini- l'ennesima famiglia a cui è stato notificato lo sfratto esecutivo, ha vissuto momenti di panico. Ci siamo trovati davanti una scena surreale: un grande dispiegamento di forze dell'ordine, con la presenza di circa 20 agenti tra polizia e carabinieri, dotati per di più di una camionetta con agenti in tenuta antisommossa pronti ad intervenire". Gli inquilini chiedono ”urgentemente un Tavolo di confronto in prefettura tra Comune, Prefetto e parti sociali al fine di scongiurare la reiterazione di tali comportamenti". E poi un monito: "Non ci fermeremo e utilizzeremo ogni mezzo per far rispettare un diritto inalienabile sancito al livello internazionale come quello dell'abitare".
Quella degli sfratti è diventata una vera e propria emergenza. L'unione inquilini molto spesso effettua dei veri e propri picchetti per impedire che intere famiglie finiscano in strada. Nell'elenco degli ufficiali giudiziari centinaia di persone. E non solo semplici inquilini. Tra di loro da qualche anno a questa parte anche chi la casa l'aveva acquistata. Solo che dopo aver perso il lavoro, non potendo pagare il mutuo, si è visto mettere l'immobile all'asta. La legge dà la possibilità di sospendere il pagamento del mutuo solo per un anno e a particolari condizioni. A non poter pagare più il prestito concesso dalla banca ci sono centinaia di famiglie legate agli stipendi delle cooperative che lavorano da anni con il Comune.