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Sequestrato un campo di calcio sulla spiaggia, scatta la protesta a Patti

PATTI. "Non riusciamo a comprendere, come sia stato possibile impedire a circa cento ragazzi che si divertivano a giocare su un mini campetto, ricavato su un tratto di spiaggia della stazione turistica di Marina, essere sfrattati dalla delegazione di spiaggia con il sequestro delle porte e le relative reti che tra l'altro erano amovibili". Lo mettono in evidenza a nome di altri residenti, genitori e turisti, Ciccio Danzi, titolare di una sala giochi, sul lungomare Filippo Zuccarello, posta proprio di fronte al campetto e il romano Michele Piombaralo . "Fermo restando - dicono i due - che se da un lato non sta a noi giudicare il perché di questo intervento della delegazione di spiaggia, che sicuramente hanno agito per fare rispettare le osservanze che regolano le norme sul demanio, tuttavia non si può a fare a meno di rilevare, che tutto ciò ha provocato forte turbamento, specie nei bambini che vanno dai sei ai dieci anni, ma anche nei loro genitori che ormai li lasciavano in assoluta tranquillità, dato che il tutto si svolgeva nella massima sicurezza e senza provocare nessun danno". Naturalmente tale sequestro, ha provocato un forte dibattito in seno al consiglio comunale, diventando immediatamente l'argomento più gettonato. A dare il via, il consigliere di opposizione Peppino Bisagni, il quale dopo aver evidenziato l'accaduto metteva in risalto, lo stato di depressione e di tristezza dei bambini che non riescono a capire il perché di simile divieto, chiedeva un deciso intervento da parte del sindaco, Mauro Aquino per cercare di risolvere questa situazione non certamente positiva. Per l'immediato, ha risposto prontamente il primo cittadino cercherò di comune accordo con la delegazione di spiaggia, in modo da trovare una soluzione nel pieno rispetto delle regole. Il tutto in attesa, di chiedere la necessaria autorizzazione all'assessorato competente. Per cercare di capire il perché di questo sequestro che a prima vista sembra inverosimile, abbiamo contattato direttamente il comandante della locale delegazione di spiaggia, Tony Citti. "Innanzi tutto teniamo a precisare che non è stata un'azione repressiva svolta nei confronti dei ragazzini, ma purtroppo ciò è nato da segnalazioni fatte da diversi giorni da persone che si lamentavano delle molestie, dell'eccessivo disturbo che si verificava sulla spiaggia, soprattutto ai danni dei bagnanti. Inoltre, anche se questa potrebbe rientrare nelle attività ricreative, non vi era nessuna autorizzazione da parte del competente assessorato regionale, in quanto è necessaria la richiesta di occupazione del suolo demaniale. Infatti la spiaggia è riservata ai bagnanti, anche se si possono fare dei giochi, senza però recare loro dei disturbi qualsiasi, con il tutto da svolgersi a debita distanza di sicurezza. Ecco perché ci vuole una preventiva autorizzazione assessoriale in modo da garantire l'assoluta tranquillità".

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