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Tensione al Papardo di Messina, anche le partorienti al sit-in

MESSINA. L'accorpamento del Punto nascita dell'ospedale Piemonte al Papardo non sarà indolore. Ieri un comitato spontaneo ha tenuto un sit-in al Papardo dove è stato puntato il dito contro il direttore generale Michele Vullo che da lunedì ha già deliberato che Ostetricia e Ginecologia da contrada Sperone dovranno andare sul viale Europa. Una delegazione è stata ricevuta dai direttori sanitari e amministrativo. Vullo intende andare avanti per la sua strada che è quella - secondo la programmazione regionale e nazionale - che il Piemonte diventi un Centro di eccellenza per la madre e il bambino e che il Pronto soccorso sia specifico per puerpere e nuovi nati.
Fioccano le prese di posizione contro la decisione. Funzione Pubblica Cgil e Ugl, ad esempio, si schierano contro il provvedimento. Il deputato regionale dei Democratici riformisti Giuseppe Picciolo ha chiesto a Vullo di «ribadire la transitorietà del provvedimento in attesa di mettere in assoluta sicurezza le due strutture ostetriche esistenti e dell'attivazione delle procedure funzionali alla stipula di nuovi contratti per l'incremento del personale ospedaliero. Ribadisco inoltre - ha sottolineato il deputato regionale del Patto dei democratici per le riforme - che riteniamo indispensabile tutelare il percorso nascita del Papardo in sinergia con l'Asp, al fine di garantire nella zona nord della Città il mantenimento degli ambulatori e dei servizi già esistenti».
Per la consigliera comunale di Forza Italia, Giovanna Crifò, Vullo dovrebbe chiedere scusa al personale del Pronto soccorso del Piemonte che sarebbe stato definito dal manager di basso livello: «Se mancano i medici, allora si incrementi il numero, visto che ce ne sono tanti disoccupati. Il punto nascita non può essere tolto al Piemonte, dove c'è una grande affluenza, né al Papardo perché spostarsi dalla zona nord alla zona centro-sud della città, in casi urgenti può provocare danni sia alla mamma sia al nascituro».
A difesa del Piemonte anche Sel: "Sarà privato il bacino d'utenza della zona nord di un importante punto di riferimento per chi abita in un territorio molto vasto, compreso tra Ganzirri e Ponte Gallo. Auspichiamo un ravvedimento in extremis da parte dell'assessore Borsellino rispetto a un provvedimento che provocherà disagi difficilmente superabili, vista l'enorme distanza da coprire (oltre un'ora di auto) dalla zona nord all'Ospedale Piemonte. Ci chiediamo con preoccupazione: stiamo assistendo all'ennesima prova di forza per chiudere l'Ospedale Piemonte?". A. Caf.

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