MESSINA. Messinambiente che vanta un credito di 31 milioni, rischia di sbancare a suon di decreti ingiuntivi l'Ato 3. C'è una guerra in corso in città tra società partecipate del Comune. Una guerra fatta di ricorsi al giudice e decreti ingiuntivi. Messinambiente vanta un credito nei confronti dell'Ato 3, la società in liquidazione che si occupa di alcuni servizi legati alla pulizia e al decoro della città, che ammonta a 31 milioni di euro. Ed intende recuperarli nel più breve tempo possibile. Il primo decreto ingiuntivo è stato consegnato dall'ufficiale giudiziario nei giorni scorsi e ammonta a sei milioni di euro. L'effetto immediato è che ai dipendenti non è stato pagato l'ultimo stipendio. In arrivo altri decreti relativi a periodi pregressi. A farne le spese il Comune che è ente socio di maggioranza di entrambe le società. Il Comune partecipa ad entrambi i consigli di amministrazione e una volta parteggia per Messinambiente e un'altra per l'Ato 3. Una volta approva i bilanci di Messinambiente che prevedono il credito nei confronti dell'ato, e un'altra approva i bilanci dell'ato che ne prevedono un altro. Alla fine, a ripianare i debiti, dovrà essere palazzo Zanca. I revisori dei conti chiedono che le due società e il Comune arrivino ad una transazione. Intanto la situazione igienico sanitaria in città non è delle migliori. Accanto ai cassonetti ci sono enormi cumuli di immondizia. Il viale Giostra versa in condizioni disastrose. In questa situazione proliferano blatte e topi. Il commissario liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci oggi annuncerà la sua strategia per superare la crisi. Accanto a Ciacci ci sarà l'assessore comunale all'Ambiente Daniele Ialacqua. Diverse le novità: dai quattrocento cassonetti, ai nuovi camion reperiti sul mercato dell'usato, alla lotta ai privilegi in azienda. "Ci sono dei superminimi e delle posizioni dirigenziali che stiamo cercando di limare - aggiunge Ciacci- . Credo che nessuna azienda in Italia sia organizzata così". A rincarare la dose Ialacqua:"Adesso che si fa sul serio prevedendo persino un impianto di biostabilizzazione che sarà assegnato con gare europea a Pace stanno facendo le pulci alle spese di Messinambiente. Prima invece che si spendevano decine di milioni di euro e che il costo del servizio costava 42 milioni di euro all'anno nessun o quasi diceva nulla".