MESSINA. Il ragioniere capo del Comune di Brolo (Me), Carmelo Arasi - ritenuto la figura centrale del sistema dei cosiddetti 'mutui fantasmà per i quali ieri sono stati arrestati da carabinieri e finanzieri lo stesso Arasi, l'ex sindaco Salvo Messina e altre 5 persone - nell'interrogatorio di garanzia ha rigettato le accuse spiegando che si trattava di semplici irregolarità contabili. L'uomo ha aggiunto che avrebbe solo cercato di coprire spese legate all'ordinaria amministrazione: pagamento di stipendi e di creditori. «In tal modo - ha detto Arasi - ho evitato il dissesto del Comune». L'accusa sostiene invece che Arasi e gli altri indagati avrebbero intascato indebitamente parte dei mutui destinati ad opere pubbliche. Di fronte ai magistrati domani siederà l'ex sindaco Messina che dovrà rispondere anche dei contributi intascati dalle società sportive a lui riconducibili.
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