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Messina, ferrovie ritira nave: 20 posti in bilico e pendolari a piedi

MESSINA. Venti posti di lavoro a rischio nel porto vecchio e pendolari dello stretto a piedi. Il gruppo Bluferries sta per sopprimere l'unica nave che utilizzava. Non c'è l'ufficialità ma la notizia è confermata tanto dalle imprese quanto dai sindacati. E' l'effetto dell'ordinanza antitir del sindaco Renato Accorinti. "Toglie i Tir - dicono gli imprenditori ma toglie anche i posti di lavoro". L'allarme lanciato da imprenditori e sindacati sta per raggiungere palazzo Zanca. Lunedì alla Cisl è prevista una riunione del tavolo "Uniti per Messina". Una cosa è certa. I tir dal porto vecchio, così come dalla rada san Francesco, non possono più sbarcare. E allora le ferrovie, visto che il costo annuo è di 5 milioni di euro, hanno deciso di traslocare. L'unica nave adibita al trasporto di tir sta per essere trasferita al porto di Tremestieri. Il problema è che su quella nave viaggiavano anche i pendolari, oltre alle auto. Cioè chi deve a raggiungere la sponda opposta, d'ora in avanti non solo non potrà contare su un servizio efficiente di metromare (la nuova gara non è stata ancora perfezionata) ma non avrà più la nave traghetto. Ma questo è solo uno dei problemi. Quello occupazionale è grossissimo. Venti posti di lavoro in fumo. Tutto l'indotto relativo ai servizi a terra e le attività legate alla presenza di camionisti, pendolari e turisti: dal bar alla tabaccheria, alla biglietteria. I sindacati chiedono l'intervento del sindaco. "Chiediamo che lo Stato - spiega Michele Barresi dell'Orsa Trasporti - garantisca la continuità territoriale”. E.P.

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