CAPO D'ORLANDO. I sindaci che si oppongono alla attuale perimetrazione delle aree interne dei Nebrodi, trovano come alleato la parlamentare regionale Bernardette Grasso che è anche sindaco di Capri Leone. La deputata, pur dicendosi soddisfatta del fatto che i Nebrodi siano candidati insieme ad altre quattro aree della Sicilia al perseguimento della Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI), esprime dubbi sulla disomogeneità del territorio individuato nel piano delle aree depresse. “E’ necessario - spiega la parlamentare- il coinvolgimento dell’intera zona che negli ultimi decenni ha lavorato per definire l’area omogenea in cui concentrare le politiche di sviluppo dotandosi anche di appropriate strutture di governo del territorio. Si tratta di un’area che comprende 36 comuni che fra l’altro nel precedente periodo di programmazione 2007-13 la stessa Regione aveva individuato come area strategica su cui concentrare le politiche territoriali”. A questo proposito la deputata sottolinea di come, in qualità di referente dell’intera area dei Nebrodi, ha inviato una nota indirizzata anche al Direttore della Programmazione in cui si chiedeva di individuare l’area dei Nebrodi come area da candidare alla SNAI ed allo stesso tempo, candidava l’area quale soggetto intermediario per la gestione e l’attuazione dell’Investimento Territoriale Integrato. Quindi, per evitare accaduto nel precedente periodo di programmazione, ovvero la totale assenza di strategie di sviluppo territoriale con la sua duplice conseguenza di abbondono dei territori e la perdita di ingenti risorse dei fondi strutturali destinate allo sviluppo della Regione viene sollecitato un tavolo di lavoro in cui si definiscono in maniera unitaria con i territori le diverse strategie di sviluppo territoriale e le politiche che si intendono attivare nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. Nei giorni scorsi i sindaci dei 18 comuni esclusi hanno preannunciato il coinvolgimento dei rispettivi Consigli Comunali al fine di ottenere mandato per proporre eventuali azioni legali a tutela dei propri diritti di autosviluppo ed autodeterminazione, per impugnare gli atti della programmazione regionale difformi dall’ “Accordo di Partenariato” stipulato dallo Stato Italiano con l’Unione Europea. Se.Gr.
Caricamento commenti
Commenta la notizia