Messina

Venerdì 27 Dicembre 2024

Scuolabus e Messina, l’assessore Panarello:
"Senza sponsor non si può partire"

MESSINA. A rischio il servizio degli scuolabus a pochi giorni dall'apertura dei plessi. Saranno garantite le mense. Si è parlato anche di questo ieri nel confronto tra l'assessore alla Pubblica Istruzione Patrizia Panarello e i consiglieri comunali. Le famiglie degli studenti dovrebbero pagare il 36% dell'importo (70 euro al mese) per il trasporto e per questo, a meno di una sponsorizzazione privata all'Atm, gli scuolabus non potranno essere garantiti. La Panarello ha detto: «C'è il problema del 36%, noi dobbiamo comunque ricordare che il Comune paga gli abbonamenti per gli studenti disagiati e questo è il servizio obbligatorio che noi garantiamo, lo scuolabus è un di più, non è un servizio obbligatorio ed essenziale e l'amministrazione ha l'obbligo del rientro del 36% delle spese del servizio a carico degli utenti, è una cifra non popolare, non è economica, è un'attività che non sappiamo se farla partire o meno, non sappiamo se le famiglie sono disposte a pagare 70 euro al mese oppure no». Sulle mense scolastiche per scuole elementari e medie i toni dell'assessore Panarello sono più pacati rispetto al precedente avvio di stagione scolastica: «Si partirà regolarmente a ottobre, si procederà fino a dicembre, lo scorso anno c'erano solo 113 mila euro che non avrebbero potuto consentire due mesi di mensa mentre quest'anno c'è una cifra maggiore e ci consente di arrivare al 31 dicembre; dopo, con il bilancio 2014 approvato, bandiremo la gara per arrivare a fine anno scolastico, non ci saranno sorprese, non ci saranno interruzioni, dovremmo riuscire a garantire il servizio dall'inizio alla fine, le tariffe dovrebbero restare quelle dello scorso anno». Il dipartimento Statistica del Comune ha registrato, per l'anno 2013 rispetto al 2012, l'aumento del 120% dei costi delle mense scolastiche. Nel gennaio scorso la giunta Accorinti, per la spesa delle mense, aveva reintrodotto l'esenzione totale per la fascia di reddito Isee che va da 0 a 2 mila euro e abbassato da 2 a 1,50 euro la quota per la fascia di reddito che va da 2 mila a 9 mila euro. La rimodulazione delle quote di compartecipazione era stata possibile per le entrate presunte sulla risorsa (Proventi della refezione scolastica) delle quote di compartecipazione degli utenti collocati tra la seconda e la quinta fascia di reddito. A.Caf.

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