MESSINA. Una nuova doccia fredda cade sulle teste degli studenti diversamente abili della provincia di Messina e delle loro famiglie. L'ennesimo scippo di cattedre, ma soprattutto di ore assegnate al sostegno scolastico dal Ministero dell'Istruzione, rischia di far saltare l'inizio delle lezioni a centinaia di ragazzi con handicap. Un film già visto che si ripete puntualmente ogni anno a settembre, calpestando il diritto allo studio delle fasce più deboli e le normative che lo tutelano. Dopo la denuncia già presentata dal sindacato Sfida (sindacato famiglie italiane diversamente abili), che attraverso la coordinatrice Maria Vitale Merlo ha annunciato di assumere provevdimenti legali a suon di ricorsi, alla vigilia dell'inizio dell'anno scolastico tocca ai genitori far sentire la propria voce. Per i rappresentanti del comitato genitori figli speciali, il drastico taglio operato dal governo nazionale e regionale sull'insegnamento di sostegno, non è un boccone affatto digeribile. Per questa ragione da domani inizieranno uno sciopero della fame. Le proteste dinanzi ai cancelli delle istituzioni scolastiche, tra i quali l'ex Provveditorato agli studi, risultano letteralmente inutili per difendere il diritto allo studio garantito per legge ai disabili. Alla luce di questa realtà, le famiglie hanno deciso di cambiare strategia e di passare alle maniere forti. Astenendosi dal cibo sono pronti a rischiare anche la salute pur di ottenere l'attenzione dei vari governi affinchè dimotrino maggiore sensibilità al problema. Purtroppo accade spesso che le famiglie vengano lasciate da sole a risolvere difficoltà che invece sono di competenza pubblica. Nessuna risposta arriva dalle direzioni scolastiche ormai ridotte all'osso e con organici da fame. Di fronte alle proteste dei genitori si limitano ad alzare le braccia, importenti ai continui tagli operati sul fronte dell'insegnamento differenziato.