MESSINA. Forse per noia, o anche per vedere l'effetto che fa. Per questo tre minorenni, un ragazzina di 14 anni e due coetanei di 13 e 15 anni, due giorni fa hanno appiccato il fuoco che ha bruciato le colline dell’area di Fondo Fucile, a Messina. A sorprenderli agenti della polizia di Stato. I tre avevano ancora nelle tasche gli accendini con cui hanno fatto divampare l’incendio. Nessuna parola davanti agli investigatori. Uno di loro ha abbassato lo sguardo e ha solo detto: «Abbiamo fatto una stupidaggine». Ma nessuna spiegazione sui motivi del gesto.
A bloccarli erano stati gli agenti delle volanti della Questura di Messina che erano stati allertati da numerose telefonate di cittadini preoccupati per le fiamme che velocemente si stavano propagando nella zona. Alcune persone avevano notato i tre muoversi su per la collina e lo hanno segnalato alla polizia che ha avviato subito le ricerche, oltre che a collaborare per fare fronte all’emergenza. I vigili del fuoco, avvertiti dalla sala operativa della Questura, sono riusciti a bloccare l’incendio e a evitare che le fiamme raggiungessero le vicine abitazioni.
Il pronto intervento dei pompieri non ha però potuto impedire che vasta porzione di vegetazione sia comunque andata distrutta. Due dei ragazzini incendiari sono stati denunciati alla Procura del Tribunale per i minorenni di Messina per incendio boschivo. Il 13enne, infatti, per la legge italiana non imputabile penalmente. I tre sono stati riaffidati alle rispettive famiglie.
Un altro minorenne, un romeno residente da anni a Acerenza (Potenza) è stato denunciato dai carabinieri con l’accusa di aver dato fuoco alle sterpaglie. Grazie alla testimonianza di alcune persone, i militari hanno identificato il ragazzo che aveva appiccato il fuoco vicino al centro abitato.
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