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SalinaDocFest all’insegna di Giovani e Libertà e l’omaggio ai Fratelli Taviani che nell’isola erano di casa

La manifestazione è in programma dall'11 al 15 settembre: verranno mostrati al pubblico film come San Michele aveva un gallo, Padre Padrone, La Notte di San Lorenzo, Kaos e Cesare deve morire

Continua l’avvicinamento al SalinaDocFest, che si tiene dall'11 al 15 settembre. Dopo aver annunciato i nomi della giuria per la diciottesima edizione del documentario narrativo (Firouzeh Khosrovani, Andrea Occhipinti e Kasia Smutniak), sul tema Libertà Come essere Liberi e alcuni dei premi che saranno consegnati durante le serate, la manifestazione ha anticipato la nuova sezione dedicata a Giovani e Scuola e altri prestigiosi riconoscimenti.

Non poteva mancare un omaggio al cinema dei fratelli Taviani, sin dalle origini nel comitato d’onore del festival, in memoria della recente scomparsa di Paolo, avvenuta il 29 febbraio scorso. Verranno mostrati al pubblico film come San Michele aveva un gallo, Padre Padrone, La Notte di San Lorenzo, Kaos e Cesare deve morire.

A ricevere il premio Omi-Fer, giunto al suo secondo anno, sarà uno degli interpreti storici del cinema dei Taviani: Claudio Bigagli, il Corrado de La Notte di San Lorenzo, ma anche l’umanissimo Batà dell’episodio di Kaos, Male di Luna, che interverrà dopo la proiezione del film in piazza a Santa Marina Salina, il 13 settembre.

Il SalinaDocFest non dimentica il mondo giovanile, dedicandogli la nuova sezione Giovani e Libertà/Scuola Libera-Libertà della Scuola, in partnership con la Città Metropolitana di Messina. Nel post pandemia c’è stato un aumento del 30 per cento dei casi psichiatrici fra gli adolescenti: la malattia mentale è il loro modo estremo di reagire liberamente ad una società ostile. Lo sanno bene Dimitri e i giovani protagonisti del film Kripton di Francesco Munzi, in cura in una struttura psichiatrica per adolescenti della periferia romana che verrà proiettato in apertura della kermesse cinematografica.

«L’unica cura contro il disagio giovanile – ha dichiarato la direttrice artistica Giovanna Taviani – è tornare alla scuola come a un luogo in cui si sperimenta la comunità e il dialogo, veri antidoti al male del nostro tempo, la solitudine. E per ridare agli insegnanti la loro funzione di intellettuali, in senso luperiniano, vale a dire di coloro che hanno il compito di trasmettere agli studenti un sistema di valori condiviso, pur nella loro pluralità».

Foto notiziarioeolie.it

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