MESSINA. Telefoni tagliati, luce sul punto di essere staccata, due stipendi pagati e nove da pagare. È una situazione difficilissima quelli degli impiegati dell'ente fiera internazionale che, ieri, hanno visto i locali popolarsi ma solo di studenti. Attendono ancora il pagamento di nove mensilità. La fiera campionaria, che quest'anno si è svolta in tono decisamente minore e senza il pagamento del biglietto d'ingresso, ha incassato duecentocinquantamila euro. Soldi che sono serviti solo in parte a pagare gli stipendi dei dipendenti. Sono stata saldate due mensilità. Il resto è servito a saldare vecchi debiti. Ma quella della fiera sembra una lenta agonia.
Da qualche giorno sono stati tagliati per morosità i telefoni. La Fiera, di fatto, è isolata. Si può ricevere ancora per qualche giorno come da prassi. Poi saranno interrotte anche le telefonate in entrata. Insolute anche alcune bollette dell'Enel. Si rischia di restare al buio e di dover provvedere con torce e candele. Inutile attendere qualcosa da Palermo visto che il governo regionale è in carica solo per l'ordinaria amministrazione e che si attende la formazione di un nuovo governo. Rimaste lettera morta tutte le promesse fatte. Si è impantanato anche il percorso che avrebbe dovuto portare i dipendenti della fiera all'interno della Resais il contenitore regionale dove sono confluiti anche i dipendenti della fiera di Palermo. Quella di quest'anno era la 73^ edizione della Campionaria. Una manifestazione che un tempo richiamava centinaia di migliaia di visitatori e centinaia di espositori da tutto il mondo. L'ente fiera organizzava ogni anno decine di manifestazioni: dal florovivaismo, al salone del mobile, alla vetrina della sposa, al festival della birra. Tutto questo adesso è soltanto un lontano ricordo.