CAPO D'ORLANDO. Potrebbe arrivare dal Fai (Fondo per l’ambiente italiano) una mano importante nella lotta contro il tempo intrapresa in città per salvare il santuario in onore di Maria Santissima, patrona di Capo d’Orlando, e che versa in pessimo stato rischiando addirittura il crollo. Dopo gli allarmi di numerosi fedeli ed associazioni storiche, è stata l’Università di Firenze a dare un quadro chiaro della precaria stabilità della chiesa del 1600 e dei resti del castello che si trovano sul promontorio che domina la città.
A preoccupare l’equipe universitaria, in particolare, lo stato del campanile e la sacrestia della chiesa. Intervenire con fondi pubblici (ma esiste un serio problema di competenze visto che l’area è di proprietà della Curia Vescovile) significherebbe attendere troppo tempo. Oltretutto il Comune, già in passato, ha più volte chiaramente espresso la propria contrarietà ad intervenire con fondi propri per strutture di proprietà della Curia. Emblematico il caso della chiesa di Porto Salvo per la quale il Comune non ha stanziato un euro ma il sindaco e la sua famiglia, a titolo privato, sono stati i principali finanziatori dei lavori di restauro.
Per il santuario, quindi potrebbe profilarsi la strada del Fai sul cui sito internet l’amministrazione comunale paladina di Enzo Sindoni, con l’esperto alla cultura Giacomo Miracola e su sollecitazione dello studioso, l’orlandino Guianni Minutoli del Dipartimento di Architettura dell’ateneo fiorentino, ha scritto il sito nella sezione “vota il tuo luogo del cuore”. Si voterà on-line per il “Santuario Maria Santissima” di Capo d’Orlando e se sarà raggiunto un quorum di 15000 voti la chiesa entrerà a far parte di una graduatoria di edifici che potrebbero ottenere il finanziamento per il restauro.
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