Messina

Giovedì 19 Dicembre 2024

Mafia, decapitato un clan emergente nel Messinese: scattano sei arresti

MILAZZO. I carabinieri stanno eseguendo a Milazzo (Me) e in altri comuni della zona tirrenica del Messinese un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone accusate di associazione mafiosa, estorsioni, rapine, incendi boschivi, detenzione illegale di armi ed altri delitti aggravati dalle modalità mafiose. Cinque degli arrestati si trovano in carcere, uno ai domiciliari.  Le indagini degli uomini dell'Arma hanno permesso di disarticolare un clan mafioso emergente collegato a quello di Barcellona Pozzo di Gotto (Me) che, attraverso atti intimidatori, rapine e furti, tentava di imporre il proprio predominio nella fascia tirrenica del Messinese. Le persone arrestate stamani dai carabinieri nella provincia tirrenica di Messina nell'operazione denominata "il Padrino" sono: Francesco Santamaria, 42 anni, Domenico Smedile, 47, Sergio Mavilia, 34, Tindaro Talarico, 38 e Pasquale Corrado, 38 e Elvira Fassi, 21 anni. I primi cinque sono stati portati in carcere e Fassi ai domiciliari con l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico. L'indagine nasce da un atto intimidatorio subito da un esercizio commerciale, verso il quale furono esplosi alcuni colpi di pistola che danneggiarono una saracinesca nel 2011. Nel tentativo di appropriarsi del controllo del territorio gli indagati - dice l'accusa - pianificavano ed eseguivano diversi atti intimidatori, esplodendo colpi d'arma da fuoco, bruciando diverse autovetture o zone boschive, minacciando di morte, in alcuni casi, personalmente la vittima. Il gruppo criminale eseguiva anche furti in abitazione e rapine. L'organizzazione criminale, che i sodali spesso chiamano "famiglia", benché ancora emergente, presentava già le caratteristiche tipiche di una struttura gerarchica tipicamente mafiosa. A capo di questo nuovo clan c'era Francesco Santamaria chiamato il "padrino".

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