BROLO. Individuato uno scarico abusivo della fognatura sulla spiaggia di Brolo, nei pressi della foce del Torrente Sant’Angelo. L’operazione è stata condotta dalla Polizia di Capo d'Orlano e Sant'Agata di Militello insieme al personale dell'Ufficio Marittimo della Guardia Costiera di Capo d'Orlando.
In pratica, i reflui, anziché essere convogliati all'impianto di depurazione, in parte si riversavano all'interno di un tombino della vecchia condotta fognaria ormai in disuso, dal quale poi giungevano nella condotta sottomarina ormai dismessa, generando uno scarico privo di autorizzazione. Gli uomini dei Commissariati e della Guardia Costiera con l'ausilio dell'ARPA di Messina, hanno effettuato il campionamento dei reflui scaricati e hanno proceduto a verificare il punto di scarico in mare attraverso l'utilizzo di un tracciante, cioè di una sostanza colorante non inquinante, che ha premesso di individuare lo scarico in corrispondenza della battigia, in quanto la condotta sottomarina è rotta.
Dopo le numerose segnalazioni di inquinamento giunte quest'estate, l'Ufficio Tecnico del Comune di Piraino ha effettuato un sopralluogo grazie al quale ha individuato un riversamento di liquame nella vecchia condotta sottomarina. Su disposizione del Sostituto Procuratore Casabona, sono stati così sequestrati due tombini di raccolta delle acque fognarie e dell'intera condotta sottomarina in disuso. Le ipotesi di reato contestate sono quelle di imbrattamento e gettito pericoloso di cose e di occupazione abusiva di demanio marino, oltre alla contestazione amministrativa di scarico in mare di reflui urbani non depurati senza la prescritta autorizzazione. Lo scarico abusivo è stato chiuso dall'Ufficio Tecnico del Comune di Brolo in presenza della Polizia Giudiziaria.
Inoltre, nei giorni scorsi la Polizia del Commissariato di Capo d'Orlando ha acquisito atti presso la sede del consorzio ECO 3 che gestisce l'impianto di depurazione di Piraino, Brolo e Sant'Angelo di Brolo, sottoposto a sequestro preventivo nel 2012 e attualmente sotto controllo giudiziario. L'acquisizione di documenti è scattata dopo l'abbandono della gestione del servizio da parte della ditta che si era aggiudicata l'appalto, costringendo il Consorzio ad affidare in somma urgenza la gestione ad un'altra ditta per garantire la continuità del servizio e impedire pericoli per l'ambiente e la salute pubblica così come imposto da un provvedimento del Tribunale di Patti. L'ipotesi di indagine è di interruzione di pubblico servizio ed inadempienze in pubbliche forniture.
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