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Furti di carburante dai mezzi pubblici a Messina, sono 27 gli indagati

Emergono nuovi particolari dall'inchiesta che ha portato all'arresto di quattro persone, due in carcere e due ai domiciliari

MESSINA. Ha preso il via ad ottobre del 2013 l'indagine della Digos che ha scoperto un'organizzazione che rubava carburante dagli autobus dell'Atm e lo commercializzava in proprio trasportandolo in un locale di Santa Lucia Sopra Contesse per rivenderlo a prezzi competitivi.  Diversi gli episodi al vaglio degli investigatori coordinati dal sostituto procuratore Alessia Giorgianni. Emergono nuovi particolari dall'inchiesta che ha portato all'arresto di quattro persone, due in carcere e due ai domiciliari.

In carcere sono finiti Placido Fumia, dipendente dell'Atm, e Giovanni Batessa, mentre ai domiciliari Giuseppa Urbino, moglie di Batessa e Vennero detto Nando Rizzo, accusati di associazione per delinquere finalizzata al furto. Notificati anche un obbligo di dimora per furto aggravato e quattro obblighi di presentazione alla Pg per ricettazione continuata. Altri due sono in corso di notifica. Sono 27 in totale gli indagati.

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