MESSINA. Costretta a tacere perché altrimenti “sarebbero successe cose brutte”. Avrebbe ottenuto con le minacce il silenzio della nipotina che per anni avrebbe molestato e sottoposto a inopportune carezze, un anziano di 77 anni che ieri mattina è stato arrestato dalla Squadra mobile con la pesante accusa di violenza sessuale su minore. All’anziano è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Vittima di questa storia dai contorni sconcertanti una bambina di appena 12 anni, che ha dovuto trovare il coraggio di una persona adulta per confidare ai genitori quanto accadeva quando si trovava da sola con il nonno. Un racconto agghiacciante che ha fatto entrare in un incubo senza fine i genitori della piccola. Per anni non si sono accorti dell’inferno vissuto dalla loro figlia proprio nel posto e con le persone con le quali si sarebbe dovuta sentire più al sicuro. A giugno le prime ammissioni fatte ai genitori che hanno fatto partire immediatamente una denuncia alla Squadra mobile. E’ così iniziata una delicata indagine, coordinata dal sostituto procuratore Anna Maria Arena, sfociata in un provvedimento del giudice per le indagini preliminari Antonino Genovese che ha disposto gli arresti domiciliari per l’anziano. E’ stata la ragazzina, ormai dodicenne a raccontare l’altro volto di quello che a tutti sembrava un nonno come gli altri. Una storia iniziata un paio di anni prima quando lui si era recato a prenderla a scuola ed invece di accompagnarla a casa avrebbe cominciato a toccarla, ha parlato anche di altri episodi avvenuti a casa nei nonni oppure nella villetta al mare quando l’andava a prendere al doposcuola. Fatti orribili che si sarebbero consumati nell’apparente normalità di una famiglia medio borghese ben lontana da contesti di degrado morale e sociale. Lei lo avrebbe respinto piangendo, ma la piccola ha riferito di non aver detto nulla perché “sarebbero successe cose brutte” - le avrebbe intimato il nonno – se avesse raccontato quanto accadeva. Dopo tre anni di molestie la ragazzina ha deciso di confidare ad un adulto il suo tremendo segreto riponendo fiducia nei suoi cari che si sono rivolti alla Polizia permettendo così lo svolgimento delle indagini da parte della Squadra Mobile sfociate negli arresti domiciliari per l’anziano.