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Messina, inchiesta sul Consorzio autostrade: il Riesame annulla sei arresti

In libertà imprenditori e funzionari che erano finiti agli arresti domiciliari lo scorso 18 novembre

MESSINA. Tornano quasi tutti in libertà gli imprenditori e funzionari del Cas arrestati nell'ambito dell'inchiesta «Tekno», condotta dalla Procura di Messina, per un appalto bandito dal consorzio per le autostrade siciliane. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame che ha annullato l'ordinanza rimettendo in libertà imprenditori e funzionari che erano finiti agli arresti domiciliari lo scorso 18 novembre nell'ambito del blitz condotto dalla Dia. Tornano liberi gli imprenditori Giacomo e Antonino Giordano, Francesco Duca, Rossella Venuto, Giuseppe Iacolino e il funzionario del Cas, Filadelfio Scorza. Per tutti i giudici hanno disposto una misura interdittiva per due mesi dall'inizio dell'esecuzione, sarebbe a dire il divieto dell'esercizio dell'attività imprenditoriale.

In sostanza i giudici (Maria Militello presidente, Silipigni e Smedile giudici componenti) hanno accolto il ricorso presentato dagli avvocati della difesa che hanno puntato i loro interventi sull'inesistenza della gravità indiziaria eccependo delle nullità relative ad alcuni atti di indagini, l'accusa è stata invece rappresentata dal pubblico ministero Fabrizio Monaco. Nella difesa sono stati impegnati gli avvocati Isabella Barone, Alberto Gullino, Valter Militi, Tommaso Calderone, Francesco Chillemi, Giuseppe Scozzari, Antonio Scarcella e Carlo Lo Schiavo.

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