MESSINA. La percentuale di morosità che riguarda gli assegnatari di una casa popolare sfiora il trenta per cento. Vale a dire che l'istituto autonomo case popolari che gestisce gli immobili, da almeno 2300 appartamenti, non ricava nulla. E così stanno partendo i primi sfratti. In itinere ce ne sono 350. Ma occorre considerare che il momento economico non è certo dei migliori e su questo l'unione inquilini promette battaglia. Sono circa 7500 le case popolari gestite dall'istituto autonomo case popolari. Sono gli alloggi che il decreto del governo Renzi, attualmente congelato, vorrebbe mettere all'asta con diritto di prelazione per i locatari. Secondo l'amministrazione Accorinti sarebbe il colpo di grazia per la già difficilissima situazione abitativa di Messina. In tanti finirebbero sotto un tetto di stelle. Ma torniamo alla questione morosi. Le somme non incassate dall'istituto ammontano ogni anno a circa due milioni e trecentomila euro. Gli assegnatari che non pagano rappresentano circa il 27%. Vale a dire che su 7500 alloggi 2300 alloggi circa, sono occupati gratuitamente. L'Istituto autonomo case popolari incassa annualmente circa 6 milioni e seicentomila euro. Forse per questo l'Iacp ha deciso di seguire la via legale: 350 gli sfratti in corso. Gli alloggi gestiti dall'Iacp ed adibiti ad uso abitativo in provincia di Messina sono circa 7500. Le botteghe, gli immobili commerciali, gestiti dall'IACP sono invece circa 350. Tutti gli alloggi adibiti ad uso abitativo risultano occupati. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA.