PATTI. Per avere riconosciuta la legittimità del possesso della sua casa, facente parte di un complesso di venti alloggi costruiti con finanziamento pubblico agevolato e acquistata, con preliminare di vendita da un costruttore locale, assistito dall'avvocato Nino Granata, Carmelo Messina ha dovuto vivere una lunga trafila giudiziaria che, alla fine, gli ha dato ragione. L'ultimo grado di giudizio si è concluso proprio in questi giorni, davanti alla Seconda Sezione della Corte di Appello di Catania, in sede di rinvio dalla Suprema Corte, che ha riguardato il risarcimento dei danni e il pagamento delle spese processuali che i giudici gli stati riconosciuto. La Corte di Appello di Catania, infatti, ha rigettato tutte le richieste del costruttore, difeso dall'avvocato Basilio Librizzi, condannandolo al pagamento delle spese legali per tutti i gradi di giudizio che ammontano a circa trentamila euro che vanno ad aggiungersi ai quindicimila euro assegnatigli dal Tribunale di Patti, alcuni mesi fa, come risarcimento dei danni morali patiti dal Messina nella tormentata vicenda. ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI