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Quattro indagati per il delitto di luglio a Cesarò

A distanza di quasi sei mesi i militari della Compagnia di Santo Stefano aprono un nuovo fronte sul macellaio freddato a colpi di fucile caricato a pallettoni

CESARO'. Concorso in omicidio. E' questa l'accusa che la procura di Catania ipotizza per quattro persone di Cesarò e San Teodoro indagate per l'omicidio Giuseppe Conti Taguali, ucciso il 7 luglio scorso in contrada Pulcino, territorio di Cesarò, lungo una strada interpoderale che si spinge fino al lago dell'Ancipa.

Zone di montagna, nel cuore dei Nebrodi. Zone che Giuseppe Conti Taguali, originario di Bronte conosceva bene avendo vissuto a lungo a San Teodoro dove svolgeva prima l'attività di macellaio e poi di allevatore. L'uomo venne freddato con tre colpi di fucile caricato a pallettoni mentre si trovava a bordo della propria Fiat Punto di colore blu con la quale stava facendo ritorno verso casa. Una strada deserta, quella lungo la quale lo ha atteso il killer. Adesso, a distanza di quasi sei mesi, i Carabinieri di Santo Stefano Camastra, coordinati dal capitano Giuseppe D'Aveni sembrano aver imboccato la pista giusta. Ieri hanno proceduto ad effettuare 4 perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei quattro indagati alla ricerca di elementi che possano supportare l'inchiesta. Si tratta di due braccianti agricoli, di un allevatore e di un operatore ecologico che risiedono nei due comuni nebroidei.

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