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Treno in tilt per ore, pioggia di ricorsi in arrivo

Pendolari sul piede di guerra dopo l’odissea che nel giorno di San Silvestro ha bloccato un convoglio tra Tusa e S. Stefano

PALERMO. Per i pendolari della Palermo-Messina è stato un capodanno indimenticabile, e non solo per i festeggiamenti. L’eccezionale ondata di maltempo che ha colpito la Sicilia ha messo in ginocchio l’intero sistema ferroviario, con ritardi, soppressioni e anche treni che si fermano in mezzo ai binari per ripartire dopo ore e ore al freddo, senza nessuna indicazione. Il comitato pendolare della tratta che dal capoluogo va alla città dello Stretto però non ci sta, e annuncia azioni di tutela per quello che è successo il 31 dicembre, quando per un guasto tra Tusa e Santo Stefano di Camastra la circolazione è rimasta bloccata per tutto il pomeriggio.

Un treno, in particolare, il 12760, partito da Palermo alle 13.08, è rimasto fermo per 10 ore sui binari, con i passeggeri in preda al panico per una situazione incredibile. «Nel tratto che collega Tusa a Santo Stefano di Camastra un improvviso schianto ci ha terrorizzati, un ripetuto e violento sbattere sulle lamiere del convoglio si è protratto per diversi secondi senza che il treno rallentasse, poi l’improvvisa frenata in un tratto di linea a pochi metri dal mare da un lato e a poca distanza da una scarpata dall’altro - racconta Veronica Pollino -. Il treno fermo in un tratto impervio, con una temperatura esterna vicina allo zero, senza elettricità e quindi senza riscaldamento».

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