MESSINA Niente pezzi di ricambio e gli autobus restano fermi. I fornitori di pezzi di ricambio non rispondono alle richieste partite dall'azienda trasporti. Il motivo è presto detto. Troppi i crediti accumulati nei confronti dell'azienda. L'Atm, in alcuni casi, è stata inserita in una black list, quegli elenchi dove vengono inseriti i debitori che non onorano il pagamento delle fatture da oltre un anno.
Ieri mattina, almeno due autobus sono tornati in deposito con guasti apparentemente banali rispetto alle riparazioni da effetuare: freni o sospensioni. Basterebbe cambiare alcuni pezzi e farli ripartire. Ma in magazzino le scorte sono esaurite. Gli autobus meno riparabili sono quelli acquistati usati da Milano e da Torino. Mezzi che hanno dai dieci ai vent'anni anni almeno sul libretto. Trattandosi di mezzi datati i fornitori a cui ci si può rivolgere sono pochi.
Ieri ad uscire sono stati al massimo una trentina di autobus. Tutti gli altri sono in attesa di riparazione. Ieri mattina è arrivato in prestito da Torino, dalla Gtt società dalla quale è arrivato l'attuale direttore generale Foti, anche il responsabile delle officine. Da solo però, e senza fondi, non servirà a risolvere una situazione economica difficile. L'assessore comunale alla Viabilità grantisce comunque che entro la fine del 2015 arriveranno almeno dodici autobus nuovi. Sabato mattina proprio in merito alla gestione dell'azienda è stato ascoltato in procura il segretario provinciale dell'Orsa Trasporti Michele Barresi che nei mesi scorsi aveva presentato un esposto denunciando il fatto che proprio a causa della mancanza di pezzi di ricambio per riparare le vetture tranviarie venivano prelevati i ricambi dai mezzi nuovi. Così su 15 vettuire tranviare sulle rotaie ne girano al massimo cinque.
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