PATTI. Dopo i cani, adesso in città si è assistito ad una vera e propria strage di gatti. Almeno una decina i casi accertati di avvelenamento nell’area compresa tra via Nicolò Gatto Ceraolo ed il Parco Robinson. Naturalmente ciò ha suscitato in città lo sdegno dei numerosi amanti degli animali e l’allarme per un’eventuale nuova ondata di intolleranza verso i randagi, rivolta non solo verso i cani, ma anche contro le colonie di gatti presenti in città. Andando ad analizzare il tutto in dettaglio, dalla fine della settimana scorsa alcuni cittadini avevano segnalato la morte di alcuni animali randagi vicino a piazza San Domenico e lungo la via Gatto Ceraolo. Quindi era stata la volta dell’addetto comunale alla manutenzione del verde nel Parco Robinson, sotto la centrale piazza Marconi, a segnalare la presenza di una carcassa di un gatto vicino al cancello di via Gorizia e lo stato di malessere di alcuni esemplari.
È stato però ieri, che il numero dei gatti venuti trovati morti nel parco è aumentato in maniera considerevole dopo un attento controllo di tutta la vasta zona, scattato a seguito della segnalazione di Marina Furnari, che fa parte dell’associazione animalista Aima – Cive, soccorrendo un gattino moribondo. Furnari ha segnalato la grave situazione al distaccamento della Forestale e, telefonicamente, al comando dei vigili urbani. Nel pomeriggio Gloria Faustini, presidente dell’associazione «Il Paese Invisibile», a cui erano giunte varie segnalazioni sulla morìa di gatti, si è recata nel parco e nel rione di San Domenico, ha parlato con alcuni testimoni dei fatti, ha fotografato alcuni degli animali uccisi, rivolgendo subito un appello al sindaco Mauro Aquino, per la tutela dell’incolumità di animali e cittadini.
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