MESSINA. "Un dato emblematico è costituito dal problema della durata del processo la cui radicata lentezza costituisce il problema più grave della giustizia nel nostro Paese e ne offusca l'immagine sul piano internazionale". Lo ha detto il presidente facente funzioni della Corte d'Appello di Messina Mario Zumbo durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Messina.
"Detta lentezza - prosegue Zumbo - è determinata principalmente dal rilevante numero di processi pendenti sia nel settore civile che in quello penale. Costituisce, invero, un dato impressionante l'entità del contenzioso; abbiamo un numero di procedimenti pendenti che è nettamente superiore a quello dei Paesi a noi comparabili. Purtuttavia, come evidenziato dalle statistiche recentemente pubblicate dall'Associazione Nazionale Magistrati, i magistrati italiani nel settore penale sono i primi in Europa quanto a numero di procedimenti penali definiti in un anno, pari a 1.288.171; i giudici civili sono i secondi in Europa, con un numero di cause civili definite in un anno, ammontanti a 2.834.800.
Tale altissima produttività non consente, lo smaltimento dei processi pendenti, invero troppo numerosi anche a causa di una eccessiva tendenza alla litigiosità che caratterizza il nostro Paese e che a volte non viene sufficientemente filtrata". "Da questa pletora di fascicoli pendenti - dice ancora Zumbo - discende quindi la cronica lentezza e durata dei processi. Secondo un rapporto pubblicato dalla Banca mondiale, per l'adempimento forzoso di un contratto occorrono in Italia 1.185 giorni e l'Italia occupa in questa particolare graduatoria il posto numero 148 nel mondo".
"Il funzionamento dell'amministrazione giudiziaria nel distretto nel periodo 1 luglio 2013-30 giugno 2014, continua a registrare una situazione difficile, essendo rimasti insoluti gli inveterati problemi di natura strutturale ed ordinamentale". Lo ha detto il presidenteß facente funzioni della Corte d'Appello di Messina Mario Zumbo durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario a Messina.
"Situazione in alcuni casi assai critica - prosegue Zumbo - , a causa delle scoperture dell'organico, come presso il tribunale di Patti e quello di Barcellona P.G., in cui si è inoltre avuto il grosso problema dell'accorpamento e del successivo ripristino della sezione staccata di Lipari, e come nel tribunale di Messina, a causa delle carenze strutturali dell'organico, fortemente sottodimensionato rispetto al carico di lavoro".
"La crisi - prosegue Zumbo - è aggravata dai vuoti di organico del personale di cancelleria, occupato anche in una serie di incombenze gravose, che non attengono propriamente alla giurisdizione, quali l'impegno nelle Commissioni di esame di abilitazione alla professione forense. Gli uffici giudiziari ßcostituiscono il settore più penalizzato dalla crisi, non essendo da tempo bandito alcun concorso per l&rsquoassunzione di personale amministrativo. La Procura della Repubblica in sede, chiamata ad affrontare un fenomeno mafioso di rilevante gravità lamenta pure una rilevante scopertura nel proprio organico (pari al 20%)".
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