MESSINA. Nella sola agricoltura i lavoratori iscritti negli elenchi anagrafici all'Inps erano 27mila in tutta la provincia con una media di 151 giorni a lavoro l'anno. Nel 2013 il numero è sceso a circa 16mila iscritti con una media di 51 giorni di lavoro l'anno. Anche l'agroalimentare è in forte crisi e ieri, organizzato dalla Fai Cisl, si è tenuto un sit-in all'ingresso di Palazzo del Governo dove il sindacato ha consegnato al prefetto Stefano Trotta due documenti per sollecitare il sostegno di Regione e governo nazionale. In tutto il territorio provinciale l'agroalimentare coinvolge circa 50mila lavoratori.
Una mobilitazione che vede interessati braccianti agricoli, forestali, pescatori, allevatori. "Serve - ha detto il segretario Fai Calogero Cipriano - un rilancio dell'industria alimentare con la definizione di un nuovo Piano industriale Italia che generi recupero di produttività e incentivi il lavoro, il rilancio della filiera dell'agrumicolo e della zootecnica, oltre al rifinanziamento delle risorse assegnate al sistema degli allevatori". Per il segretario provinciale della Fai, un ruolo determinante deve essere svolto dai Consorzi di Bonifica. "Serve una partecipazione attiva alla loro riorganizzazione - ha sottolineato - ma soprattutto dobbiamo puntare su una forestazione produttiva e sostenibile attraverso la definizione di un Piano Nazionale per la messa in sicurezza del territorio e la ricostituzione della Cabina di Regia presso il Ministero delle Politiche Agricole e, come previsto da una delibera di Giunta, anche a livello regionale". La Fai Cisl, inoltre, chiede l'approvazione in tempi brevi della proposta di Legge Quadro sulla "Rete del Lavoro in Agricoltura" ed è contraria all'estensione dei voucher. Settore sotto la lente d'ingrandimento è quello della pesca.
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