MESSINA. Era accusato di essere stato il complice di una rapina ai danni di una farmacia, con il compito di eseguire un sopralluogo avvisando il rapinatore sul momento giusto per entrare in azione. Si è concluso con la condanna il processo a carico di un ragazzino, all'epoca dei fatti quindicenne. La sentenza è del Tribunale dei minorenni, presieduto dal giudice Agostino Cisca che ha condannato il ragazzo a cinque anni ed un mese di reclusione. Una condanna leggermente inferiore rispetto ai sei anni che invece erano stati chiesti dal pubblico ministero. A sostenere le ragioni della difesa del ragazzino gli avvocati Salvatore Stroscio e Giuseppe Abbadessa.
I fatti risalgono a giugno dell'anno scorso quando fu messa a segno una rapina ai danni di una farmacia di via Garibaldi. Ad agire una sola persona che sotto la minaccia di una pistola, aveva terrorizzato i presenti e si era fatto consegnare l'incasso. Il giovane, un ventiduenne, fu quasi subito individuato dalla polizia che tuttavia proseguì le indagini riuscendo a risalire anche al complice. Dopo qualche tempo, infatti, gli investigatori arrivarono ad un ragazzino, un quindicenne che poco prima della rapina era entrato in farmacia con la scusa di un acquisto, secondo l'accusa era solo un pretesto per effettuare un sopralluogo.
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