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La procura passa al setaccio i conti in Svizzera di Genovese

La richiesta di scarcerazione, nuovi documenti al Riesame. L’avvocato difensore chiede rinvio

MESSINA. La procura svela nuovi documenti nell'udienza davanti al Tribunale del riesame di Messina per decidere sulla richiesta di scarcerazione dell'onorevole Francantonio Genovese. Il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita ed il sostituto procuratore Fabrizio Monaco hanno messo nuova carne al fuoco depositando una serie di importanti documenti, tra questi anche carte relative all'avviso di accertamento dell'Agenzia delle Entrate per le somme che sarebbero detenute in conti svizzeri.

Un ulteriore passaggio per chiedere ai giudici di prendere in considerazione anche questo elemento nella loro decisione. Secondo la procura le nuove carte possono avere un peso dal punto di vista del rischio di reiterazione del reato da qui la richiesta di non accogliere l'istanza di scarcerazione. Tra le carte presentate dalla procura anche una richiesta di rogatoria internazionale. L'avvocato Nino Favazzo, difensore di Genovese, ha chiesto un rinvio per poter esaminare i documenti prodotti dalla procura e presentare sue controdeduzioni. Già la scorsa settimana il legale aveva spiegato che si trattava di somme "detenute all'estero sin dai primi anni '70 rispetto ai quali l'onorevole Genovese ha già da tempo avviato contati con l'Agenzia delle Entrate per chiarire la propria posizione".

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AGGIORNAMENTO. Il legale: "Genovese spiegherà tutto". "Il mio assistito saprà spiegare la provenienza dei soldi arrivati a Monaco che non sono altro che quelli segnalati dall'Agenzia dell'entrate per cui si sta già definendo ogni cosa". Così l'avvocato Nino Favazzo legale del deputato nazionale del Pd Francantonio Genovese rispondendo alle accuse delle Procure di Messina e di Milano che ipotizzano per il politico, già in carcere per la vicenda dei corsi di formazione regionale, anche l'accusa di riciclaggio internazionale. Come scrive oggi il Corriere della sera "per motivare le esigenze cautelari di Genovese la Procura ha rilevato questa parte di nuova indagine, avviata a carico del deputato e di sua moglie, basata proprio sulla scoperta di conti all'estero". "Tutto - prosegue il Corriere - nasce da una recente segnalazione di operazione bancaria sospetta arrivata da Montecarlo, secondo la quale fondi di importo consistente per l'ammontare complessivo di 10 milioni di euro sono stati trasferiti su un conto esistente presso un intermediario monegasco e intestato alla società panamense Palamrich Investimenti S.A. riconducibile a Genovese e sua moglie. Questi soldi arriverebbero dal Credit Suisse e sarebbero legati all'incasso di una delle finte polizze accese alle Bermuda per celare patrimoni al fisco". I magistrati messinesi hanno quindi avviato una rogatoria nel principato per capire meglio se i soldi di Genovese siano di provenienza lecita e utilizzati per evadere il fisco.

 

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