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Il bambino romeno venduto a Castell'Umberto, tre scarcerati

A due indagati sono stati concessi gli arresti domiciliari, mentre un terzo è tornato libero

CASTELL'UMBERTO. Prime scarcerazioni per la tentata compravendita di un bambino romeno che una coppia benestante di Castell'Umberto che avrebbe pagato 30 mila. Una storia emersa a seguito di un'indagine condotta dai carabinieri del Nucleo operativo che lo scorso 25 febbraio aveva portato al fermo di otto persone. A distanza di meno di un mese il Tribunale del Riesame dispone le prime scarcerazioni: a due indagati sono stati concessi i domiciliari mentre un terzo è tornato libero. Il Tribunale del riesame di Messina ha concesso i domiciliari a Franco Galati Rando di Tortorici, con l'obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato dall'avvocato Decimo Lo Presti. Concessi i domiciliari a Fasano anche al pugliese Vito Calianno che è stato difeso dall'avvocato Alessandro Faramo.

Torna in libertà, l'ordinanza è stata annullata, un diciannovenne rumeno, fratello del bambino,anche in questo caso è stato accolto il ricorso degli avvocati Alessandro Barbera e Andrea Sofia. Il Tribunale del Riesame, presieduto dal giudice Antonino Genovese, ha inoltre riqualificato il reato in un tentativo di falsa attestazioni ad un pubblico ufficiale sull'identità di una persona, un reato previsto dagli articoli 56 e 495 del codice penale.

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