MESSINA. Sconti" di pena e qualche assoluzione nel processo d' appello dell' operazione "Mata e Grifone" l' indagine che ha sgominato il clan di Camaro portando alla luce, un' organizzazione dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni ed anche alcune rapine. Il processo di secondo grado è a carico di 14 imputati. La Corte d' appello in parziale riforma della sentenza emessa il 30 giugno 2009 dal Tribunale ha disposto sei condanne, due assoluzioni, tre prescrizioni ed una conferma. Inoltre per altre due persone i giudici hanno stabilito di non doversi procedere perché nel frattempo sono defunte. Questa nel dettaglio la sentenza: Antonino Genovese 9 anni, Francesco Portovenero 6 anni, Giovanni Felughi, 5 anni, Benedetto Mesiti 4 anni e 8 mesi, Salvatore Roberto 3 anni, Luigi Mancuso 4 anni e 6 mesi. Reato prescritto e dunque non doversi procedere per Francesco Lombardo, Gaetano La Mazza, Carmelo Saccà. Sono stati invece assolti Davide Vitale e Vito Genovese per non aver commesso il fatto. Conferma per Salvatore Centorrino. Il processo di primo grado si era concluso con condanne che oscillavano dai 18 anni ai 3 anni e mezzo. La sentenza d' appello dell' operazione " Mata e Grifone" arriva a distanza di quasi vent' anni dal blitz scattato in due tranche, la prima il 17 dicembre 1996, la seconda qualche tempo dopo. L' accusa contestava, avario titolo, di reati che vanno dall' associazione mafiosa, all' associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti ed ancora diversi episodi di estorsione ai danni di commercianti. L' indagine condotta dalla Squadra mobile ha raccontato le vicende legate al clan di Camaro portando alla luce un giro di estorsioni ai danni di commercianti ed operatori economici cittadini ed anche alcune rapine. Spiando alcune conversazioni, gli investigatori riuscirono a scoprire che i commercianti di una grande fetta del territorio cittadino erano sottoposti ad estorsione.