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Barcellona, il presunto fratricida accusa il padre

Anche davanti al Gip Alessandro Crisafulli ha continuato a professarsi innocente, è accusato di aver ucciso il fratello Roberto di 32 anni all'alba di venerdì scorso

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. Ha continuato a professarsi innocente il ventottenne Alessandro Crisafulli, accusato di aver ucciso il fratello Roberto di 32 anni all'alba di venerdì scorso nell'abitazione di famiglia di via Statale Oreto. L'indagato ha confermato la sua ultima versione dei fatti anche rispondendo alle domande del gip del Tribunale di Barcellona, Danilo Maffa, che è chiamato a valutare la richiesta di convalida del fermo avanzata dal procuratore capo f.f. Francesco Massara, che, insieme al sostituto Fabio Sozio, contesta all'indagato il reato di omicidio volontario al presunto omicida, assistito dell'avvocato Tommaso Calderone.

Alessandro Crisafulli ha ribadito che ad esplodere il colpo mortale contro il fratello è stato il padre Cosimo, modificato solo in parte alcuni particolari della sua versione, rilasciato nell'interrogatorio di venerdì sera davanti al sostituto procuratore Fabio Sozio, nel corso del quale aveva ribaltato quanto riferito nella ore immediatamente successive al delitto. Ai carabinieri che sono arrivati sul posto poco dopo il delitto era infatti stato riferito da tutti che il colpo di fucile calibro 12 era stato esploso proprio dal fratello della vittima, al culmine dell'ennesimo litigio, questa volto innescato al rientrato a casa a tarda notte di Roberto in evidente stato d'ebbrezza.

 

 

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