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L'alluvione che distrusse Giampilieri, ci sono tre nuovi indagati

Sono ingegneri e geologi. È emerso durante il processo per la «bomba d’acqua» che il primo ottobre 2009 provocò trentasette morti e numerosi feriti

MESSINA. Sono tre gli indagati per una costola d’indagine sull’alluvione che nel 2009 distrusse Giampilieri superiore, Scaletta Zanclea e dintorni.  Si tratta di ingegneri e geologi che sono stati iscritti nel registro degli indagati dai sostituti procuratori Antonio Carchietti ed Antonella Fradà, i magistrati che rappresentano l’accusa nel processo per la «bomba d’acqua» che il primo ottobre 2009 provocò 37 morti e numerosi feriti distruggendo case e strade.

La novità è emersa nel corso dell’udienza del processo sull’alluvione. Nei mesi scorsi, infatti, è stato notificato a tre persone un avviso di proroga delle indagini. In realtà la necessità di proseguire con le indagini era già emersa nel decreto che dispone il giudizio. All’epoca nel provvedimento il gup Salvatore Mastroeni aveva evidenziato come «Emergono, come accennato, dagli atti e dalla normativa di riferimento, estremi di responsabilità concorrenti (degli indagati, su cui valuterà la Procura le modalità di integrazione, e soprattutto di terzi) e non contestate.

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