Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Arrivata in fin di vita su un barcone, bimba eritrea operata al cuore a Taormina

MESSINA. Si chiama Aron e viene dalla Libia. Ad appena una settimana di vita e neanche due chili di peso, ha viaggiato su un barcone proveniente dall'Africa insieme alla sua mamma Fanus, 24 anni, eritrea, e ad altre centinaia di persone disperate che come loro hanno dovuto pagare duemila dollari per una traversata fino alle coste italiane, per fortuna, stavolta, giunta a buon fine. Ma Aron aveva un problema al cuore, la mancata chiusura del dotto arterioso di Botallo, tipico dei neonati prematuri, e quindi la sua corsa verso una nuova vita si è fermata momentaneamente a Taormina, al Centro Cardiologico Pediatrico Mediterraneo-Bambino Gesù. A Ragusa è giunta il 4 maggio, disidratata, con colorito itterico, problemi di affaticamento dopo l'allattamento e una ferita all'altezza dell'ombelico che ha lasciato subito intravedere un parto non proprio semplice e accurato. Grazie all'intervento tempestivo dei medici della Terapia Intensiva Neonatale dell'Ospedale Civile Arezzo di Ragusa, la bimba è stata subito stabilizzata, sottoposta ad esami e quindi a un intervento medico urgente con la sostituzione del sangue affetto da un particolare pigmento che l'avrebbe portata ad avere gravi problemi come sordità o disturbi neurologici importanti, se non addirittura alla morte. Dopo i trattamenti farmacologici conseguenti, la bimba è stata tenuta in cura per una quindicina di giorni e, visto il persistere dell'apertura del dotto arterioso di Botallo, si è deciso il trasferimento al CCPM di Taormina. Aron adesso sta bene, è praticamente guarita e già oggi stesso verrà trasferita dal CCPM nuovamente all'Utin di Ragusa per il completamento delle cure. La bimba si rimetterà presto, ne sono sicuri i cardiochirurghi e gli altri medici del CCPM che hanno effettuato l'intervento e l'hanno assistita nel reparto di Terapia Intensiva insieme a tutto il personale del Centro che ha adottato sin da subito la piccola, circondandola di affetto e amorevoli cure. I cittadini di Giardini Naxos hanno spontaneamente dato vita ad una vera e propria gara di solidarietà con la raccolta di abitini, scarpette e tutto l'occorrente per la neonata.

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