MESSINA. Salernitana-Messina del 21 dicembre 2014 è una partita «sicura», vale a dire combinata. Dalle carte dell'inchiesta di Catanzaro sul calcioscommesse che ha portato in carcere una cinquantina di persone e messo una grossa pietra sulla regolarità dei campionati di Lega Pro e serie D, emergono nuovi particolari sull'incontro giocato dalla squadra di Claudio Lotito, che ha vinto il girone C di Lega Pro ed è stata promossa direttamente in serie B. Carte sulle quali da domani comincerà a lavorare il procuratore federale Stefano Palazzi: i suoi 007 hanno acquisito oggi gli atti dell'inchiesta del pm Elio Romano.
A parlare di Salernitana-Messina sono 2 protagonisti della prima fase dell'inchiesta, il ds dell'Aquila, Ercole Di Nicola - considerato al vertice di una delle due organizzazioni che truccavano le partite - e l'albanese Edmond Nerjaku, finanziatore delle scommesse. Due giorni prima dell'incontro, scrivono gli investigatori nell'informativa, l'albanese «inviava un messaggio al complice chiedendogli se avesse qualcosa di sicuro, volendo con ciò significare qualche incontro di calcio combinato con certezza».
La risposta di Di Nicola, proseguono, «era diretta: la partita con certezza combinata era quella della Salernitana». I due parlano anche di quale sarebbe dovuto essere il risultato dell'incontro, tanto che Di Nicola invia un sms di questo tenore: «vince...stanno provando a fare over». Significa che la vittoria della Salernitana era già certa ma che si stava «provando ad alterare la gara in modo da abbinare alla vittoria anche una somma totale di almeno 3 gol». Il giorno successivo i due si risentono e Di Nicola conferma al socio la combine sulla partita, senza però l'over. Non ci sono altre intercettazioni sulla partita che, concludono gli investigatori «termina con il risultato finale di 1-0 in favore della Salernitana, per come aveva segnalato Di Nicola».
L'incontro è uno dei 5 su cui si stanno facendo ancora accertamenti: ci sono anche Ascoli-Santarcangelo, Renate-Torres e Reggina-Benevento, sempre di Lega Pro, e Viterbese-Nuorese di serie D. L'obiettivo è quello di capire con chi fossero in contatto gli indagati che parlano con 'certezzà della combine o da chi avessero appreso le notizie. Ad esempio chi c'è dietro la partita Ascoli-Santarcangelo del 14 dicembre scorso, che sarebbe addirittura stata combinata da alcuni giocatori per far cacciare il loro allenatore.
A parlarne è ancora una volta Di Nicola, con Daniele Ciardi, il magazziniere del Santarcangelo. I due, dicono gli investigatori, «approfittano della combine organizzata da altri per scommettere sull'incontro lucrando sul risultato alterato della gara». È Ciardi che «apprendeva che alcuni calciatori avevano stretto accordi allo scopo di falsare la gara con l'Ascoli per tirare un colpo 'bassò al loro allenatore, che volevano esonerato dalla guida della squadra». «C'è qualche novita?» dice Di Nicola al telefono. E Ciardi risponde: «oggi perdiamo...vogliono far fuori il mister...sì sì perdiamo con l'handicap». Vale a dire che la squadra avrebbe preso almeno 2 gol. Ed in effetti la partita si chiude sul 2-0 per l'Ascoli. L'attenzione degli investigatori e degli inquirenti, in particolare, si starebbe dunque concentrando su una decina di nuovi soggetti, tra cui calciatori e dirigenti, alcuni dei quali sarebbero in contatto con i fermati. Si tratta di figure non comparse nella prima fase dell'indagine e che potrebbero finire nel registro degli indagati. Ma non solo: sono già state individuate un'altra serie di partite e di squadre che sarebbero coinvolte nelle combine e sulle quali si sta indagando.
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