SANT'AGATA DI MILITELLO. Con le richieste dell’accusa si avvia verso le battute conclusive il processo in Corte d’assise per la morte di Benedetto Vinci, avvenuta Sant’Agata Militello il 14 marzo del 2012. Della pesante accusa di omicidio deve rispondere la fidanzata del ventiseienne, Francesca Picilli, una giovane di Sant’Agata Militello. L’accusa la ritiene responsabile del decesso del giovane a seguito di un’unica coltellata inferta all’addome. Il giovane morì una decina di giorni dopo il ferimento, una volta tornato a casa dopo essere stato dimesso dall’ospedale. La vicenda è stata ricapitolata in aula dal pubblico ministero Francesca Bonanzinga che ha concluso chiedendo la condanna a 24 anni. Prima della discussione del pubblico ministero la Corte d’assise (presidente Nunzio Trovato) ha rigettato la richiesta congiunta di difesa e parte civile di disporre una perizia medico legale collegiale su alcuni aspetti relativi alle cure ricevute dal ragazzo in ospedale. I periti delle parti, infatti, sentiti nel corso del processo, avevano espresso dubbi sull’operato dei medici che ebbero in cura il giovane durante il ricovero, dal giorno in cui rimase ferito fino alle sue dimissioni. D’altra parte l’autopsia aveva escluso che ci fossero responsabilità da parte dei medici inizialmente individuati, tanto che ad un certo punto uscirono dall’inchiesta le loro posizioni furono archiviate.