TAORMINA. «È un vero problema. Ci sono persone che fuggono dalla povertà e voi in Sicilia siete al centro, a livello globale, del problema dei migranti, che cercano un posto dove stare. Ed è un nostro dovere offrire casa e sicurezza. È un problema dell'Europa ma anche gli Usa dovrebbero essere coinvolti. Siamo ormai globalizzati e quel che succede in Africa ci riguarda, è un problema di tutti».
Così Richard Gere oggi al Taormina Film Fest parla dell'immigrazione durante la sua Tao Class, con la conduzione di Claudio Masenza. Gere ha ricevuto al Teatro Antico di Taormina il Taormina Arte Award.
Richard Gere sbarca al Taormina Film Fest dove, dopo l'abbraccio con i fan, da ore in attesa davanti al Pala Congressi, ha tenuto la 'Tao a Class' per parlare di cinema, esperienze sul set, incontro con i diversi registi e dei film in concorso. Non solo jet set, ma anche attualità. Gere, impegnato da anni in favore dei diritti del Tibet, ha incontrato il primo cittadino di Messina, Renato Accorinti. È al termine della 'lezione di cinemà che l'attore hollywoodiano parla anche della 'questione migrantì. «Il mondo intero ne è consapevole ed è investito da questo problema dell'immigrazione - dice Gere - da persone che fuggono dalla guerra, da situazioni drammatiche, dalla povertà. So che la Sicilia - ha aggiunto Gere - è coinvolta con gli sbarchi. Sicuramente è una situazione che deve essere
affrontata a livello globale ed è nostro dovere, oltre che una nostra responsabilità, rispondere a queste esigenze. Se noi riusciremo ad affrontare questa situazione con tutti gli altri potremo stare più sicuri e più tranquilli anche nelle nostre case. Il problema va affrontato dal punto di vista morale e chi possiede di più deve essere pronto. So che l'Italia è molto presente e che l'Unione Europea si è sensibilizzata cercando di fare di più. Io credo che anche gli Stati Uniti dovrebbero essere coinvolti in tutto questo, ma bisogna affrontarne le cause. Se la situazione in Medio Oriente si risolvesse, forse molte cose si risolverebbero. Per questo le responsabilità devono essere condivise».
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