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Omicidio Marchese, tre ergastoli nel Messinese

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MESSINA. Ergastolo con isolamento diurno per un anno per tutti e provvisionale di ventimila euro in favore della parte civile. Questa la sentenza di primo grado del processo per l’omicidio di Stefano Marchese, un giovane di 27 anni, ucciso nel febbraio 2005 nei pressi di un distributore di benzina sul viale Annunziata. La decisione della Corte d’Assise è arrivata al termine del processo nei confronti dei presunti mandanti del delitto. Si tratta del boss Marcello D’Arrigo, di Rosario Vinci e di Giovannino Vinci.

L’omicidio, come emerse dalle indagini, sarebbe stato deciso nell’ambito di contrasti interni al clan di Giostra. La Corte d’Assise ha accolto la richiesta dei pubblici ministeri della Dda Maria Pellegrino e Liliana Todaro che nell’udienza precedente avevano chiesto per tutti la condanna alla pena dell’ergastolo. Ai mandanti gli investigatori risalirono a seguito delle dichiarazioni dell’ex boss emergente Gaetano Barbera, reo confesso dell’esecuzione e passato tra i collaboratori di giustizia, ma anche attraverso riscontri investigativi emersi dalla lunga indagine condotta dalla Squadra mobile nel corso della quale altri collaboratori di giustizia avevano reso dichiarazioni.

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