MESSINA. Dà alla luce una bimba grazie all’inseminazione artificiale effettuata con il seme del marito morto quattro anni prima. Una giovane donna messinese, Sabrina, ha partorito una bimba all’ospedale Piemonte dopo un percorso che ha visto e vedrà alcune tappe giudiziarie. La bimba è nata con l’inseminazione artificiale effettuata con un campione di seme del marito, (conservato con la tecnica della crio-conservazione), morto quattro anni fa, quindi dopo il limite di 300 giorni dalla morte consentiti dalla legge italiana per ottenere il consenso dai giudici alla fecondazione assistita e poi all’ottenimento della paternità, cioè al cognome del padre. L’inseminazione è avvenuta in Grecia grazie all’autorizzazione chiesta alla giustizia ellenica. Determinanti il testamento del padre e la volontà espressa dall’uomo in vita. La bimba secondo quanto sottolinea la madre è «identica al padre».
In realtà, il percorso della fecondazione assistita, era iniziato quando l’uomo era ancora accanto alla giovane mamma. Tutti tentativi erano però andati a vuoto. Al terzo anno dalla morte il successo e quindi l’avvio della gravidanza. Un periodo trascorso dalla donna con grande entusiasmo ma anche con grandi preoccupazioni per il futuro giuridico amministrativo. Accanto alla donna infatti un legale che sta cercando di ottenere dal Comune, grazie sempre a procedimenti giuridico amministrativi, l’assegnazione del cognome. Sarebbe la prima volta che in Italia avviene un fatto del genere: il parto di una donna che utilizza il seme del marito morto da oltre trecento giorni.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia