CAPO D'ORLANDO. Una struttura che avrebbe dovuto rappresentare il fiore all’occhiello per l’assistenza agli anziani ma che, pensata con logiche di spesa pubblica di 40 anni fa, adesso rappresenta un vero e proprio monumento al degrado ed allo spreco di risorse pubbliche. È la casa-albergo per anziani i cui lavori sono iniziati negli anni ’80 in contrada Catutè e che oggi è alla mercè dei vandali ed in totale abbandono.
Nella «Casa Protetta» oltre a 100 posti letto, erano previsti servizi e uffici con aree interne ed esterne per la socializzazione e la rieducazione delle persone ospitate. Nel maggio del 2002 il Comune ha espletato una gara d’appalto per il completamento e la gestione con relativo adeguamento, auspicando l’intervento di cooperative del settore che avrebbero certamente investito anche in termini di creazione di nuovi posti di lavoro. I soliti ricorsi, hanno fatto fallire anche questo tentativo di «privatizzare» e «mettere a risorsa», un servizio indispensabile in favore di una fascia estremamente debole della popolazione.
Dopo che negli ultimi dieci anni si è tentato di darle una nuova destinazione e di porla in vendita (addirittura si era pensata di cederla al solo costo del terreno per dare l’opportunità all’acquirente di demolirla e costruirci altro) adesso potrebbero aprirsi nuovi spiragli. Tramontata ogni ipotesi di finanziamento pubblico, (l’amministrazione aveva provato a far inserire l’opera nello «Sblocca cantieri» del Governo Renzi chiedendo due milioni e mezzo) è stato il consigliere comunale di minoranza Carmelo Galipò a presentare in consiglio comunale quella che potrebbe rappresentare l’ultima possibilità di recupero del doppio fabbricato: cessione a privato per trasformare il manufatto in una struttura turistico-ricettiva.
«La casa albergo anziani - spiega Galipò - ancora oggi rappresenta una sconfitta, non solo per la Giunta Sindoni, ma per la comunità intera. Per questo vorrei lanciare a lei ed al consiglio una proposta/provocazione: pubblichiamo nei limiti e modalità consentite dalla Legge un bando sulla gazzetta ufficiale europea per il completamento e la gestione quarantennale della stessa struttura. Daremo così la massima pubblicità e garantiremo una maggiore partecipazione oltre che la massima trasparenza. L’appalto potrebbe prevedere una formula ad asta, con una base di partenza pari a zero euro».
La struttura, infatti, in questo momento rappresenta un costo per il Comune e potrebbe cominciare a vivere incarnando se possibile la vocazione turistica di Capo d’Orlando. L’unico vincolo, quindi, riguarderebbe proprio il carattere turistico della struttura, in modo da dare al privato che volesse rilevare anche con pochi soldi l’opera, l’opportunità di investire per un completamento dei lavori ed un adeguamento ai nuovi scopi, considerando che l’area su cui sorge l’opera è una delle più interessanti dal punto di vista paesaggistico.
«Strada percorribile» secondo l’amministrazione comunale, che a questo punto potrebbe fare un nuovo tentativo. «Del resto - dice il presidente del consiglio comunale Gianfranco Timpanaro - andrebbe bene qualunque finalità tranne quella residenziale».
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