MESSINA. Finisce sotto sequestro il depuratore di San Saba. Secondo la guardia costiera che ha condotto le indagini e secondo la magistratura che ha disposto il sequestro non funzionava per nulla. C'erano fanghi che si trovano dove non dovevano essere e che non venivano trattati adeguatamente. C'era un sedimentatore fuori uso. C'è il fondato sospetto che i liquami si siano riversati in mare senza adeguato trattamento. E come atto dovuto sono stati denunciati all'autorità giudiziaria il presidente dell'Azienda Meridionale acque Leonardo Termini e il direttore generale dell'Amam Luigi La Rosa. Il sostituto procuratore che ha condotto le indagini è Alessia Giorgianni. Il giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il sequestro è Maria Militello. All'Amam è stata concessa la facoltà d'uso dell'impianto e quindi la custodia giudiziaria. I reati riguardano le disposizioni vigenti in materia ambientale.