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Dirigente comunale a processo, il Comune di Messina sarà parte civile

MESSINA. L'amministrazione comunale si costituirà parte civile nel processo di secondo grado contro Carmelo Famà. Il funzionario dell'ufficio Urbanistica dell'ente pubblico era stato condannato lo scorso gennaio a due anni e dieci mesi perché avrebbe falsamente attestato i requisiti per poter ottenere il trasferimento dal Comune di Taormina a quello del capoluogo.

Il giudice monocratico Massimiliano Micali aveva condannato Famà a due anni e dieci mesi, l'imputato ha deciso di ricorrere in appello. Il trasferimento di Famà dalla perla ionica a Messina era stato nel 2010 durante l'amministrazione guidata dall'ex sindaco Giuseppe Buzzanca.

A proporre alla giunta Accorinti su delibera la costituzione di Parte civile l'assessore al Contenzioso Nino Mantineo che in questi giorni è oggetto di polemiche per la lettera di sfogo sul lavoro degli uffici che si occupano di Servizi sociali. Mantineo oltre alle attività assistenziali gestisce le deleghe al Personale e al Contenzioso. Già in primo grado il giudice aveva condannato Famà al risarcimento dei danni «sofferti» dalla parte civile da liquidarsi in separata sede. Il sindaco Accorinti, il 10 luglio scorso, aveva rappresentato dopo il parere dell'Avvocatura comunale l'opportunità di proseguire con la costituzione di Parte civile anche in appello e di confermare adesso con l'avallo della giunta il legale di fiducia dell'ente, l'avvocato Bonaventura Candido, che era già stato incaricato per il giudizio di primo grado.

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