MESSINA. E' morto nell'ospedale Papardo di Messina Antonio Lena, 54 anni originario di Patti, che lo scorso 25 agosto era precipitato dal balcone di un'abitazione di San Giorgio, a Gioiosa Marea, mentre stava sistemando un antenna sul tetto. L'uomo, in condizioni gravissime, era stato trasportato in elisoccorso in ospedale dove i medici si erano subito riservati la prognosi. Pochi giorni fa, il 27 agosto, un caso simile a Trapani, dove Silvestro C. di 34 anni, è caduto da un’altezza di circa tre metri mentre era impegnato nei lavori di ristrutturazione di una abitazione. L’incidente si è verificato in contrada Ummari, nelle campagne trapanesi. L'uomo è stato accompagnato con una ambulanza del 118 al pronto soccorso dell’ospedale Sant’Antonio Abate. Dopo aver ricevuto una prima assistenza sanitaria nell’area di emergenza del nosocomio, i medici hanno disposto il trasferimento a Palermo, dove è poi stato ricoverato con riserva sulla vita. Altro incidente sul lavoro il 10 agosto a Campobello di Licata. La vittima, Antonio Lo Coco, 40 anni, operaio, sposato con figli, si trovava sul tetto dove era stata sistemata una impalcatura per eseguire i lavori di sistemazione della copertura di un capannone industriale di una ditta che produce caminetti, forni da giardino e barbecue. La tragedia avvenne in contrada Ciccobriglio-Tre Fontane, tra Campobello di Licata e Palma di Montechiaro. L’operaio, mentre si trovava nella parte alta del capannone è scivolato e, dopo un volo di circa 5 metri, nell'impatto col selciato ha sbattuto la testa ed ha perso la vita sul colpo. Un mese prima, era il 16 luglio, un operaio di Gela, Giuseppe Fecondo, di 63 anni, ha trovato la morte in seguito alle gravi ferite riportate precipitando dal tetto di un capannone della zona industriale dove stava lavorando. Soccorso dai colleghi e trasportato con un'ambulanza nell'ospedale «Vittorio Emanuele», l'uomo fu sottoposto a intervento chirurgico d'urgenza per un trauma toracico-addominale ma morì prima ancora che i medici completassero l'operazione.