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Mazzarrà, inchiesta sui rifiuti: 4 arresti tra cui sindaco ed ex senatore

I reati ipotizzati sono corruzione e peculato

MAZZARA' SANT'ANDREA.  Intorno ad una delle più importanti discariche della Sicilia, quella di Mazzarrà Sant'Andrea, in provincia di Messina, ruotavano interessi economici ingenti gestiti in modo illegale da amministratori della società Tirreno Ambiente, che spesso elargivano mazzette per ottenere favori o trattenevano per loro del denaro. È quanto emerge dall'operazione 'Riciclo' della Guardia di Finanza di Messina che su disposizione del Gip di Barcellona Pozzo di Gotto ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti del sindaco di Mazzarà Sant'Andrea Salvatore Bucolo e di tre ex amministratori di Tirreno Ambiente, l'ex senatore di Forza Italia Lorenzo Piccioni, Giuseppino Innocenti e Giuseppe Antonioli.

Innocenti e Bucolo sono in carcere mentre Antonioli e Piccioni sono ai domiciliari. Per tutti l'accusa è di peculato e corruzione. Sono stati inoltre sequestrati beni agli indagati per 3 milioni e 483 mila euro.  Le indagini si sono concentrate sulle modalità di riscossione delle tariffe per le opere di mitigazione ambientale. Gli ex amministratori di Tirreno Ambiente Piccioni, Antonioli e Innocenti, secondo quanto accertato dalle indagini, avrebbero omesso di versare al Comune di Mazzarrà Sant'Andrea due milioni e 800mila euro, dei quali circa un milione e cinquecento mila oggetto di un indebito accordo transattivo con il Comune.

È stato anche accertato che Tirreno ambiente ha rideterminato le tariffe di mitigazione ambientale riducendole del 50 percento e causando al Comune di Mazzarrà Sant'Andrea un danno patrimoniale di 12 milioni di euro. L'accusa per Bucolo è di aver intascato una tangente di 33 mila euro raggirando il parroco della chiesa di Mazzarrà.

In pratica avrebbe fatto richiedere al sacerdote alcune somme a Tirreno Ambiente per la festa parrocchiale, ma poi sarebbe stato proprio lui ad intascare parte del denaro. Infine la Tirreno Ambiente avrebbe elargito somme per sponsorizzazioni ad associazioni sportive una delle quali la 'Borgo Vercelli', in Piemonte, amministrata in passato da Innocenti. A questa società sarebbero stati versati 750 mila euro, fondi destinati a ottenere la «benevolenza» di soggetti pubblici verso la società.

Per il Procuratore della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto, Emanuele Crescenti: «Il settore dei rifiuti al Sud, ma in generale anche in Italia e in ambito internazionale, è stato trasformato in un business per interventi illegali».  Dello stesso parere il comandante delle Fiamme Gialle di Messina Claudio Bolognese: «È evidente - ha detto - un sistema illegale rodato che permetteva di nascondere attraverso degli indennizzi tangenti e regalie». Secondo Mario Foti, sindaco di Furnari, comune adiacente alla discarica, che più volte aveva denunciato il malaffare nella gestione del sito, «questa vicenda ha dimostrato il marciume che c'era in Tirreno Ambiente. Nonostante ciò non capisco perchè non è stata ancora commissariata dalla Prefettura»

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